Vittoria ineccepibile. Non è proprio un Napoli-2 il primo Napoli della stagione, che convince per intensità del gioco e anche per la determinazione con cui affronta la partita. Un match piuttosto piacevole. Non proprio roba che uno si ricorda per tutta la vita, ma considerando che si tornava a giocare dopo 15 giorni, la prestazione azzurra è positiva. Ora c’è il Milan nei quarti di finale di una manifestazione che tutti hanno imparato ad amare. Non solo il Napoli. Anche perché la vituperata Coppa Italia è diventata un “titulo” importante, anzi vista l’aria che si respira nel nostro Paese, l’unica cosa su cui si possono mettere le mani. Il Sassuolo ha il merito di non alzare barricate e di giocare a viso aperto dall’inizio alla fine.
OSPINA 6
Il portiere di coppa. Rivede la porta azzurra dopo la notte di Liverpool: attento nella varie volte in cui il Sassuolo si avvicina dalle sue parti. Mantiene alta la concentrazione: è autorevole e lo si capisce. Resta piazzato e neutralizza con semplicità la conclusione di Locatelli a pochi minuti dalla fine.
HYSAY 5,5
D’accordo, non gli piace essere una volta titolare e la volta dopo no, però neppure certe disattenzioni possono essere giustificate: Djuricic viene beneficiato dei suoi lapsus. La combina grossa un paio di volte, anche se poi sarà spesso preciso, anche se poco incisivo nell’altra metà campo.
KOULIBALY 7
Difficile riuscire a saltarlo e infatti nella ripresa chi prova a colpire affondando dalle sue parti rimedia soltanto delle brutte figure. Mostruoso nel primo tempo quando si piazza davanti a Berardi e lo blocca allungando con eleganza il piede. È concreto e bello da vedere, il massimo per un centrale.
MAKSIMOVIC 6
Il cartellino giallo che rimedia nel finale del primo tempo per una sua disattenzione in fase di controllo, lo condiziona. Non ha il piede di Albiol, infatti quando c’è da impostare non ci si può fare affidamento. Consegna la palla quasi sempre a Koulibaly e si toglie dagli impicci.
RUI 6
Irruento, sbrigativo ma efficace. Deve fronteggiare un tridente dove Boateng è in pratica un fantasma e solo Berardi trova il coragggio di puntarlo. In difficoltà sul piano muscolare, rimedia con la concentrazione che in serate del genere non gli viene mai meno. Poco preciso quando va in avanti.
CALLEJON 6
Quando si trova a pochi passi dalla porta, continua a perdersi. Proprio come se non avesse più lo spirito per far gol. Non ha un avversario vicino e Ancelotti lo invita a essere più incisivo in avanti. Non perde mai i riferimenti quando sono gli altri ad avere il pallone. Pendola sulla fascia con generosa insistenza.
FABIAN 7
Tampona, ringhia, recupera e cuce: ha i piedi buoni e a differenza di altri non soffre l’alternanza di ruoli a centrocampo. Al suo fianco non c’è Allan e si vede, ma non si perde mai d’animo, gioca sempre con la testa alta e coordina il gioco con sfrontatezza e continui guizzi. Non male anche in fase di copertura.
DIAWARA 5,5
Presenza impalpabile. Del regista e del coordinatore di gioco non ha più nulla, non sempre riesce a contrastare con il fisico uno come Sensi e neppure Duncan quando incrocia in mezzo al campo. Gioca un numero enorme di palloni, ma ne spreca una percentuale esagerata. Non si fa mai ammirare per qualche giocata illuminante.
OUNAS 6
A corrente alternata e con frenesia. Ma uno di quei giocatori che alla gente piace. Una spina nel fianco, però fa davvero sempre solo quello che gli passa per la testa. Forse un po’ troppo. E questo non lo aiuta a farsi capire. Però c’è il suo tocco che libera la corsa di Insigne sul traversone che porta all’1-0.
INSIGNE 6,5
Correrà anche di più e infatti corre di più all’inseguimento di Locatelli, ma è per rivedere un Lorenzo brillante bisogna riportarlo sulla sua adorata fascia. Si spolmona sull’intero fronte d’attacco, tenendo sulla corda tutti quanti ed è senza dubbio una prestazione di buona intensità.
MILIK 6,5
Inizia l’anno nuovo, come lo aveva finito. Realizza il classico gol che ha fatto le fortune di uno dei pupilli di Carletto: una rete alla Inzaghi, con il merito di essere al posto giusto nel momento giusto. Pegolo gli confeziona un pacco dono. Poi sempre attento, e bravo anche per l’assist che consente a Fabian di realizzare la rete della tranquillità.
ALLAN 6
Voto di affetto e di stima. Perché per il resto la sua è una gara senza la ricerca della gloria in nulla che fa. Un compitino con la grafia ordinata, ma niente che serve per portarlo a mettersi in evidenza. Colpa del mecato? Ma no, anzi quando entra lui il Napol trova la strada per la sua seconda rete.
YOUNES sv
Tenta un dribbling e poi per il resto non si vede mai. Una decina di minuti per provare a mettere benzina nelle gambe, ma si vede che ha ancora il motore ingolfato. C’è bisogno di tempo. E di giocare. quando entra, il Sassuolo prende coraggio. Ma lui non combina errori da matita rossa.
GAETANO sv
C’era tutta Napoli a spingerlo ad affondare il colpo quando si è trovato il pallone tra i piedi con l’occasione per siglare la rete del 3-0. Un gol all’esordio con la maglia azzurra sarebbe stato un sogno per questo ragazzo cresciuto nel vivaio giovanile che Ancelotti ha voluto premiare per le prove in Primavera.
ANCELOTTI 7
Come diceva Churchill, quelli che non cambiano idea mai, non cambiano mai niente. E poiché voleva rendere il Napoli più incisivo, probabilmente anche perché aveva bisogno della copertura sulla fascia che Ounas non dà, riporta Insigne sulla fascia. Buona la risposta della squadra sotto il profilo della condizione: il Sassuolo lo sfida con le tre punte, ma in fondo non sbaglia una mossa nel duello con De Zerbi.
From: Il Mattino.