Inviato a Dimaro Folgarida
Il primo gol di Kvaratskhelia, Lozano che sembra già in forma campionato e il ghiaccio sulla gamba di Olivera che fa preoccupare i tifosi ma che è, invece, del tutto naturale posizionare su un ginocchio reduce da una distorsione, al termine di un allenamento. Il primo giorno di Napoli a Dimaro si svolge in uno stadio pieno (almeno settecento persone) e un bel po’ di entusiasmo. La freddezza, che c’è, è altrove. E gli azzurri apprezzano, restituendo gli applausi con altri applausi. Non sono ancora prove tecniche di Napoli, perché gli assenti sono ancora tanti e siamo davvero troppo distanti dell’esordio di Ferragosto con il Verona, ma quello che ha in testa Spalletti lo si intuisce fin dai primi esercizi finalizzati ad aumentare la costruzione dal basso e il pressing.
Anche se i portieri sono ancora le riserve (l’impressione è che sarà Contini questa stagione a essere integrato nella rosa), aspettando l’arrivo di Meret. Un allenamento intero a mettere al centro di (quasi) ogni cosa Fabian Ruiz. Luciano si è dedica a lui per tutta la prima seduta, il campo di Carciato sembra un specie di contorno alle spiegazioni che il tecnico azzurro dà allo spagnolo. Si avvicina a lui anche provando a modificare la sua postura, lo sposta leggermente all’indietro provando ad equilibrare meglio la sua presenza. Scherza, ride con il centrocampista. Sono i primi passi del nuovo Napoli, o almeno della pattuglia di apripista, sono in 17, che attendono l’arrivo dei nazionali.
La palla compare subito, dopo una breve corsa che Francesco Sinatti fa fare all’intera comitiva. Gli spalti dello stadio sono pieni e applaudono anche i piccoli, innocui, gesti degli atleti in campo. Spalletti nel pomeriggio si fa rivedere persino con la vecchia pettorina, quella con la scritta sarò con te e tu non devi mollare. Uno slogan che ha sempre colpito il tecnico toscano. Qui, il clima è solo euforico e non arrivano le nubi delle critiche di una parte della tifoseria: anche questa estate, come l’anno scorso dove il dopo Verona accompagnò i ritiri azzurri, c’è l’amarezza della resa anticipata nella lotta per lo scudetto. Come se il ritorno in Champions fosse una cosa scontata. Ma tant’è. Spalletti viene continuamente applaudito e questo ruolo gli piace da morire.
Spalletti mette attorno a sé alla squadra nel cerchio di centrocampo prima di iniziare l’allenamento del pomeriggio. Se in mattinata Olivera ha preso parte al lavoro con il gruppo, nel pomeriggio si mette per conto suo tutto il tempo: colpisce una vistosa fasciatura al ginocchio sinistro e l’uscita col ghiaccio. Ma il piano di recupero procede senza intoppi. Va valutato nel corso delle varie sedute perché ha ancora un po’ di fastidio legato alla distorsione rimediata il 12 giugno con la nazionale dell’Uruguay. La prima partitella si gioca in un clima di grande divertimento, e con i tifosi che sottolineano con gli applausi ogni passaggio riuscito. Il primo gol è firmato da Costanzo, poi c’è tempo anche per le reti di Lozano e per il primo gol Kvaratskhelia. Idasiak, uno dei portieri, è stato usato come giocatore di movimento perché di giocatori ce ne sono ancora molto pochi.