Tutto esaurito. Lo stadio pieno farà un certo effetto, ricordando che per via di quello strano malcontento estivo, persino la campagna abbonamenti del Napoli iniziò in ritardo abissale per timore di un flop. Qui, invece, per la gara con l’Ajax è una corsa al biglietto quasi senza precedenti: 53mila spettatori, come neppure con il Liverpool. È record stagionale per questa sbornia di Napoli che si allunga anche alla gara di campionato con il Bologna: i segnali, anche qui, sono scontati. In cinque giorni al Maradona sono annunciate 100mila presenze. Sarà uno sforzo organizzativo notevole per il club azzurro, con la macchina coordinata da Alessandro Formisano che in queste ore sta procedendo a definire tutti i dettagli.
Una partita dietro l’altro. Peggio degli altri anni: i padroni del vapore hanno voluto un calendario compresso per via del Mondiali che si tiene a novembre e dicembre (a proposito, il Napoli volerà per due settimane in Turchia) e allora ecco che si gioca ogni 72 ore: a Cremona si è fatto male Rrhamani che oggi farà altri accertamenti. Ma in ogni caso, domani non ci sarà. Spazio a Ostigard dal primo minuto con l’Ajax, anche se c’è pure l’opzione Juan Jesus. Altre le novità rispetto al match di campionato: torna Zielinski titolare e ci sarà altro ballottaggio tra Olivera e Mario Rui. Ovvio che le attese principali sono in attacco: ripetere lo schieramento col falso nove che ha spaccato in due l’Ajax (quindi con Raspadori) oppure dare al Cholito Simeone la maglia da titolare come a Glasgow. Armiamoci di pazienza, quel che conta è che alla fine il risultato non cambia. C’è anche da fermare, prima o poi, Kvara. Vero, ha solo 21 anni e a quell’età puoi fare quello che ti pare, ma bisogna iniziare a pensare a un piano B: Lozano spostato a sinistra oppure Elmas. La sensazione è che domani giocherà ancora il georgiano. Ma la gara con l’Ahax segna il ritorno tra i convocati di Osimhen: ieri ha svolto per intero la seduta col gruppo che non ha giocato domenica allo Zinzi e quindi andrà in panchina. Andrà in panchina pure col Bologna. Poi dalla gara all’Olimpico con la Roma si inizierà a pensare seriamente al suo ritorno da titolare. In ogni caso, finché la barca va, inutile mettere mano.
Spalletti e i suoi hanno trascorso un bel po’ di ore per conto loro per valutare le mosse anti-Ajax: sono certi, quelli dello staff azzurro, che qualcosa i Lancieri cambieranno rispetto a martedì scorso dove si sono consegnati alle ripartenze e alla velocità degli attaccanti azzurri. Al Napoli basta un punto per poter mettere in cassa il ritorno in Champions. Che non è un passaggio di poco conto. Perché, sempre a proposito di cassa, tariffario Champions alla mano, il passaggio agli ottavi vale di per sé 9,6 milioni di euro. A questo si aggiungono i premi economici di risultato, che attribuiscono a ogni vittoria il valore di 2,8 milioni: finora significa 8,4 milioni, e altrettanti sono ancora in gioco nelle ultime tre sfide con Ajax, Rangers e Liverpool. Il Napoli è partito già da una base di partenza di oltre 36 milioni solo per essere presente in Champions League, in base al ranking, al market pool e altri 15,64 milioni per la sola partecipazione alla fase a gironi. Insomma, al momento in tutto stiamo già attorno ai 45 milioni di euro. In attesa di fa festa con gli ottavi. Non male tenendo conto degli ultimi rossi di bilancio. A cui, ovviamente, va anche aggiunto l’incasso da botteghino di domani sera. Per essere l’anno zero del Napoli, è roba da fuochi d’artificio.