Ci sono momenti in cui riesci a metterla dentro nei modi più
spettacolari, dalla rovesciata al pallonetto, altri in cui non ti
riesce neanche a un metro dalla porta. Questa è la vita
degli attaccanti: Mertens e Belotti non sfuggono alla regola.
L’anno scorso trasformavano in oro ogni pallone che toccavano,
una stagione ricca di gol, 34 per il belga tra campionato e coppe,
28 per il centravanti della nazionale: tutti e due a ruota di
Dzeko, vincitore della classifica cannonieri in serie A.
Adesso invece non se la passano bene: Mertens in campionato non
segna da cinque partite, l’ultima rete contro il Sassuolo, il
29 ottobre, un mese e mezzo fa. Belotti, invece, dopo
l’infortunio che l’ha tenuto fuori per tre partite in serie
A non è andato ancora a segno in campionato: l’ultima
rete il 20 settembre nel 3-2 esterno contro l’Udinese (in coppa
Italia il ritorno al gol nel 2-0 al Carpi il 29 novembre). Il Gallo
è in grande ritardo, solo tre reti in serie A, una stagione
finora complicata, anche per l’eliminazione con l’Italia
dai Mondiali in Russia. Da questo punto di vista Mertens ha fatto
comunque meglio in virtù di una partenza più efficace
ed è il bomber di Sarri in campionato con dieci reti e in
Champions ha fatto centro con lo Shahktar al San Paolo il 21
novembre, il momento in cui è cominciato il suo digiuno
(fermo a 13 reti stagionali in 24 presenze. Il Torino l’anno
scorso è stata la sua vittima preferita: addirittura un
poker nel 5-3 al San Paolo e una rete al ritorno nel 5-0 a Torino,
ben cinque reti in due partite, la metà delle dieci
complessive messe a segno dal Napoli. Contro i granata di
Mihajlovic ha tirato fuori il meglio del suo repertorio e
soprattutto il gol gioiello, un pallonetto alla Maradona nella
partita a Fuorigrotta.
«È un momento difficile ma in questi momenti si vede
la forza di un gruppo», ha detto Dries in un’intervista a
Canale 21, in riferimento al momento che sta attraversando il
Napoli. «In questi momenti devi allenarti forte, continuare e
mai mollare. Non siamo stanchi, le partite sono tante e non le puoi
vincere tutte. Noi siamo sempre lì e vedremo chi sarà
avanti alla fine», ha rilanciato l’attaccante belga, uno
di quelli cresciuto di più con Sarri, diventato devastante
da quando è stato spostato centravanti per l’infortunio
del polacco Milik. «Secondo me senza Sarri non saremmo dove
siamo adesso. Ha molte responsabilità, fa le sue scelte: ha
cambiato il Napoli e da quando allena questa squadra ha fatto
diventare forti giocatori normali».
From: Il Mattino.