Younes, innamorato del Napoli: «Resto qui per vincere lo scudetto»


CONDIVIDI/SHARE

image

«Il Napoli è il club perfetto per me, in città mi sento a casa. Non voglio andare via prima di aver vinto lo scudetto». Lo ha detto il centrocampista del Napoli Amin Younes in un’intervista al sito web tedesco spox.com. Il tedesco ha analizzato il campionato del Napoli: «Alcuni risultati – ha detto – come i pareggi contro Chievo o Sassuolo, ci hanno penalizzato. La Juventus è stata più forte di noi in questa stagione. Il loro calcio non è bello, però è efficace. Hanno giocatori come Cristiano Ronaldo, Mandzukic o Chiellini con esperienza e un’enorme forza mentale».

Younes ha raccontato di essersi ambientato a Napoli, fugando le voci su un possibile addio che erano circolate già a gennaio. «La mia condizione fisica – racconta – è molto migliorata, se paragonata ai primi mesi passati qui. Ora sto bene ma all’inizio è stata dura: non è mai semplice trasferirsi in un altro paese, parlare una lingua diversa. E poi mi sono infortunato e non ho potuto esordire prima di dicembre. Ora sto bene e lo stile di gioco del Napoli non è molto diverso da quello dell’Ajax, con tanto possesso palla e un livello molto alto. Le voci di gennaio? Non ho mai voluto andare via. Il mio unico obiettivo era e rimane quello di affermarmi al Napoli. A gennaio ho trascorso qualche settimana in Belgio per sottopormi a una speciale riabilitazione e poter tornare in campo al 100%. Il Napoli è sempre stato il club perfetto per me».

Younes ha ha parlato anche del suo rapporto di amicizia con Mertens: «Comunichiamo senza problemi, perché io parlo un po’ di olandese e lui parla il fiammingo. Dries va d’accordo con tutti, perché è un grande calciatore e una persona ancora migliore. Mi ha aiutato a trovare casa, mi ha mostrato le zone della città con i negozi». Ultimo passaggio sulla vicenda dei cori razzisti negli stadi italiani: «È triste dover parlare di queste cose nel 2019. A questi idioti io cerco di dare meno attenzione possibile, perché è esattamente quello che vogliono. Che la gente parli di loro».

From: Il Mattino.

CONDIVIDI/SHARE