Anguissa si è aggiunto all’elenco, il decimo marcatore in serie A. In totale sono 11 gli azzurri andati a segno tra campionato e Champions. E il Napoli è salito ora a quota 25 reti in 10 partite (media di 2.5 gol a gara): una vera e propria cooperativa del gol. «Il gioco di Spalletti permette a tutti di andare a segno, Luciano riesce a far esprimere la squadra in maniera straordinaria e sono molteplici le soluzioni per arrivare al gol», dice Walter Novellino, l’allenatore che guidò il Napoli nell’anno della promozione dalla B alla A nel 1999-2000.
Il Napoli trova il gol attraverso tante strade diverse, questo è un altro segreto degli azzurri di Spalletti in quest’avvio di stagione. Contro il Torino il primo squillo di Anguissa è arrivato di testa dopo un’azione sviluppatasi rapidamente sulla sinistra, il secondo, sempre del camerunense, e il terzo di Kvaratskhelia sono stati frutto di due volate straordinarie a campo aperto. «Il segreto? Il Napoli gioca corto, sfrutta l’ampiezza e riesce a dare grande profondità: tutte qualità che si sono riviste contro il Torino», spiega Novellino.
Il bomber è Kvaratskhelia che ha segnato 5 reti, in totale gli attaccanti azzurri di gol ne hanno firmati 15. Il secondo miglior marcatore è Politano con 3 reti (quella nella partita di esordio a Verona e i due rigori con Rangers e Milan). Osimhen ha segnato due gol nelle prime due partite con Verona e Monza ed è stato decisivo nel primo tempo contro il Liverpool, match in cui fu costretto a lasciare il campo per infortunio pochi minuti prima dell’intervallo. E due gol hanno segnato anche Raspadori e Simeone che sono stati impiegati in attacco nelle ultime cinque partite in cui è mancato il centravanti nigeriano. Un gol di Elmas, quello contro il Lecce: il macedone è stato schierato da Spalletti sia da esterno sinistro d’attacco che da mezzala, sia destra che sinistra, di centrocampo.
Importante è stato l’apporto in termini realizzativi anche dei centrocampisti che hanno segnato 8 gol, Anguissa è risultato decisivo con la sua doppietta contro il Torino. «Lui è uno che sa inserirsi molto bene palla al piede per andare a colpire negli spazi. L’inserimento dei centrocampisti rappresenta un altro punto di forza del Napoli. E poi sto vedendo molto bene Politano, è cresciuto tantissimo e anche lui è sempre più determinante nel gioco offensivo degli azzurri», dice Novellino. In totale 3 i gol del camerunense, che aveva già segnato nel match di Champions contro il Liverpool, stesso numero di reti di Zielinski a quota 3 con la rete messa a segno contro il Verona e la doppietta contro i reds. Un gol lo ha realizzato Lobotka nel match d’esordio al Bentegodi, un gol anche di Ndombele in Champions contro i Rangers.
Due reti sono arrivate da un difensore, Kim, tutte e due di testa, entrambe da calci d’angolo battuti da Zielinski. Da corner (battuto da Mario Rui) è nato anche il gol di Osimhen a Verona che sfruttò al meglio sul secondo palo una sponda di testa di Di Lorenzo. Di testa ha segnato il gol decisivo Simeone al Meazza contro il Milan su cross di Mario Rui che si è ripetuto con il traversone perfetto per la girata aerea vincente di Anguissa con il Torino.