Napoli, Simeone è Mr. Champions con quattro gol in quattro partite


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La Champions oramai è casa sua. Quando sente quella musichetta, il Cholito Simeone si esalta. E come ogni attaccante che si rispetti, segna. Non uno, ma due gol. Per di più in quindici minuti. Cose che fanno decisamente bene, soprattutto se sei il terzo attaccante nelle gerarchie dell’allenatore. E Simeone non è il tipo che si lascia troppo intimorire dalle gerarchie. D’altra parte a Napoli è arrivato con la consapevolezza di doversi guadagnare spazio visto che il titolare era Victor Osimhen. Poi, è arrivato anche Jack Raspadori e così le sue quotazioni sono inevitabilmente scese. Ma fino a un certo punto, perché con il sorriso e il grande lavoro ha saputo conquistare la fiducia di Luciano Spalletti. A tutto il resto sono serviti i gol, che a quanto pare gli riescono con una facilità disarmante. Soprattutto quando si tratta di partite di Champions. 

Contro il Liverpool gli era servita quasi mezzora per segnare il primo gol della sua vita in una partita di Champions, ancora meno (17 minuti) per fare gol ad Amsterdam contro l’Ajax, ieri, poi il capolavoro con la doppietta in 15 minuti. Tutto troppo bello, tutto troppo facile per Giovanni Simeone che aveva scelto Napoli proprio per coronare il sogno di Champions. Ecco perché dopo ogni gol bacia quel tatuaggio sull’avambraccio sinistro dove ha disegnata la coppa dalle grandi orecchie. Questione di destino, certo, anche perché lui è figlio d’arte e con la Champions è sempre avuto un rapporto speciale. Papà Diego Pablo – il Cholo – gli ha consegnato Napoli in estate perché potesse coronare il sogno di giocare in Champions, e lui non solo l’ha seguito ma ha anche centrato per 4 volte la porta: difficile immaginare un impatto diverso all’interno della competizione più importante del Continente. A proposito di papà: c’è un primato che accomuna Diego e Giovanni Simeone. Sono gli unici due argentini ad aver segnato 4 gol nelle loro prime 4 gare di Champions. E poi non si dica che il Dna non faccia scherzi alle volte davvero suggestivi. «Papà? Non lo sapevo, è un vizio di famiglia», ha commentato il Cholito subito dopo la partita, quando non ha avuto il tempo di festeggiare che ha saputo dell’eliminazione dell’Atletico di papà Cholo. «Mi dispiace è un grande peccato e sarebbe stato bello vedere l’Atletico agli ottavi. Ma sicuramente sarà contento anche lui per la partita che ho fatto io». 

 

Appunto, perché Simeone non è solo gol. Perché il Cholito è prima di tutto gioia pura. È un attaccante che vive per i compagni e sa mettere da parte antagonismi, gelosie e musi lunghi. Anche Spalletti non perde mai l’occasione per esaltarne la personalità contagiosamente positiva. È uno che sorride il Cholito e adesso fa sorridere di gusto anche i tifosi azzurri. Dopo la doppietta in un quarto d’ora contro i Ranger si è messo al servizio della squadra: più assistman che prima punta, perché il suo obiettivo è diventato quello di mandare a segno anche i compagni. A partire da Raspadori, con il quale in teoria si contenderebbe una maglia da titolare. Ma per Simeone non c’è dualismo che tenga. Perché se vince il Napoli vince anche lui. «Jack è un grandissimo ragazzo e un grandissimo giocatore: averlo vicino è sempre un vantaggio perché attacca la profondità. Uno come lui ti aiuta e rende tutto più bello. Quanto a me: sarò sempre a disposizione dell’allenatore». Questo è lo spirito che piace a Spalletti che dopo la partita di Cremona – quando il Cholito entrò e decise la vittoria con il suo colpo di testa – ne tesse le lodi. Addirittura si diceva dispiaciuto dall’avergli fino a quel momento dato un minutaggio fin troppo ridotto. E infatti ieri contro i Rangers in Champions League, nell’ultima gara interna del girone al Maradona, lo ha schierato dal primo minuto a guidare l’attacco del Napoli. Scommessa stravinta da parte dell’allenatore che dalla panchina ha esultato felice come un bambino ai gol del suo Cholito. Perché lui è il suo primo tifoso. Si esalta con le sue giocate e si esalta nell’ammirare quell’entusiasmo che l’argentino sa mettere in ogni singolo minuto che trascorre in campo. «Spalletti mi ha dato libertà di essere quello che sono io: attaccare lo spazio», aggiunge ancora Simeone premiato come miglior giocatore della partita. «Questo premio è di tutti i tifosi, del gruppo che mi aiuta e di quelli che non si vedono, di quelli che lavorano nell’ombra ma sono fondamentali per tutti noi, ma ora pensiamo già alla prossima partita di campionato che sarà importante». Adesso, però, il sogno continua e non solo in vista della prossima gara – l’ultima del gruppo – in casa del Liverpool, ma anche perché gli azzurri hanno già staccato il pass per gli ottavi e non hanno alcuna intenzione di fermarsi adesso. Figuriamoci il Cholito, che vive per il gol e vive per la Champions: un’accoppiata che fino a oggi ha già regalato emozioni incredibili al ragazzo così come a tutto il popolo di fede azzurra. 

From: https://www.ilmattino.it/sport/sscnapoli/napoli_rangers_gol_cholito_simeone-7014860.html

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