La beduina di Andrea Tartaro: in gol con la gestione dei talenti


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Corona d’alloro. Completare il proprio percorso per iniziarne un altro, è certamente motivo d’orgoglio e di felicità. Se poi decide di condividere il raggiungimento di un traguardo importante con amici, colleghi e compagni di calottina, l’esempio di Andrea Tartaro diviene sprone per quanti provano a conciliare studio e sport ad alti livelli. Italia non certo un paese per giovani. C’è chi saluta e va via, chi invece sceglie di combattere e rimanere nei confini italici.

E allora il titolo scelto per l’elaborato finale si presta ad una attenta riflessione. «La gestione dei talenti e il suo valore strategico per le organizzazioni». Cattedra di Organizzazione e gestione delle risorse umane presso il Dipartimento di Impresa e Management della Luiss.

«Ho affrontato un tema molto bello. Come coltivare il talento sportivo con quello aziendale, in che modo coniugare questo binomio vincente, certamente emozionante ma al contempo difficile», spiega il neodottore. In bacheca tre scudetti giovanili, di cui due vinti contro la Roma Nuoto e la palma di miglior giocatore di categoria nel 2017. E poi il bronzo mondiale under 20 con il Settebello young a dicembre 2019 in Kuwait e l’argento iridato a Praga nel 2021. Figlio d’arte, la passione per la pallanuoto è nata in famiglia, trasmessagli dal padre Gianpaolo, classe 1967, medico, specialista in chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva, vincitore dell’ultimo tricolore con la Canottieri Napoli nel 1990.

«La tesi è il risultato del mio percorso come studente di Economia alla Luiss e contemporaneamente atleta professionista d’interesse nazionale. Il tema affrontato è legato alla rilevanza che il fattore umano ha assunto nelle organizzazioni moderne, con la finalità di esaminare e rivisitare il ruolo e i compiti del Talent Management, concentrandomi particolarmente sul settore sportivo», racconta soddisfatto Andrea.

«Ho cercato di evidenziare il Talent Management nelle società sportive, soprattutto quelle che curano gli interessi legati agli sport a cinque cerchi (erroneamente chiamati minori anche dagli organi di stampa): non è una pratica presidiata da figure professionali esclusivamente dedicate, ma lasciato occasionalmente alla passione e all’entusiasmo di uno o più soggetti», tiene a precisare il giocatore classe 2001. 

 

Gestione delle risorse umane. «Alla luce dell’analogia esistente tra società sportive e aziende, questo settore fondamentale, indispensabile per il progresso dello sport, presenta ampi spazi di miglioramento in termini di sistematizzazione di modelli, processi e pratiche da utilizzare», avverte Tartaro. «Rivisitando in maniera critica l’attuale legislazione, ho tentato di proporre un miglioramento di questo iter, ponendo particolare attenzione anche alla funzione sociale, di altissimo livello, svolto da queste società̀ e i risultati economici che si auspicano di conseguire: obiettivi apparentemente lontani che alla fine convergono».

«Ringrazio il professor Gabriele Gabrielli e il suo staff, tra cui la professoressa Sara Mormino per l’assistenza, il supporto e la pazienza nell’avermi accompagnato nella stesura», sottolinea Tartaro. «Ringrazio la mia famiglia, i miei genitori Adele e Gianpaolo, e mia sorella Giorgia, che mi sopportano e supportano in ogni scelta e momento della mia vita: senza di essi non avrei potuto fare nulla. E naturalmente i miei fratelli, amici e compagni di squadra, che mi fanno vivere emozioni uniche. Naturalmente intendo ringraziare lo Sport, che mi ha trasmesso insegnamenti e valori necessari e duraturi. Infine il programma Luiss Sport, che aiuta noi studenti-atleti nel migliore dei modi, senza il quale sarebbe stato molto difficile poter conciliare studi universitari e sport ad alto livello».

Pensiero speciale. «Desidero  dedicare questo traguardo a mia nonna paterna Anna, che purtroppo non c’è più: sarebbe stata molto felice», dice. «E’ solo una tappa di vita, il cammino è appena iniziato. Adesso si continua con nuovi obiettivi sportivi e non solo, ma sempre con il sorriso».

Stagione 2022-2023. Andrea Tartaro e i giallorossi affronteranno la Rari Nantes Salerno sabato 12 novembre alla Vitale (ore 18) e il Posillipo sabato 17 dicembre al Foro Italico. «Quest’anno il campionato con la Distretti Ecologici Nuoto Roma è iniziato molto bene, dobbiamo migliorare ancora, ma saremo la sorpresa della regular season».

Molosiglio, cuore e radici. «La Canottieri Napoli è la mia casa e lo sarà per sempre. In bocca al lupo ai miei amici che continuo sempre a seguire e tifare, ma soprattutto come socio allievo-sportivo spero che il nuovo presidente Giancarlo Bracale e il consiglio direttivo possa riportare il Circolo ai livelli che merita», auspica Tartaro.

Napoli capolista. «Gli azzurri di Luciano Spalletti ci faranno sognare», incrocia le dita Andrea . «Con Victor Osimhen (operato dal padre Gianpaolo) ci siamo messaggiati: mi chiese una calottina di protezione», asserisce Tartaro. «Speriamo che l’attaccante nigeriano continui a metterla dentro».

From: https://www.ilmattino.it/sport/pallanuoto/la_beduina_di_andrea_tartaro_gol_la_gestione_talenti-7036219.html

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