Doveva essere uno dei protagonisti azzurri di questa prima parte di stagione, ma nei primi mesi della sua nuova vita azzurra Adam Ounas ha dovuto faticare più di quanto ci si aspettasse. «Ma Sarri mi aveva già avvisato. Mi disse che all’inizio avrei giocato spezzoni di partite e penso che le cose stiano andando bene visto che ho già raccolto diverse presenze. Ora sta a me lavorare duro in allenamento per cercare di guadagnare sempre più minuti» ha confessato l’attaccante algerino in una lunga intervista ai canali di El Heddaf Tv.
E a chi pensa per lui già una soluzione in prestito lontano da Napoli, Ounas risponde. «Non credo di andare via. A Napoli sto bene, Sarri si fida di me. Sono qui per imparare e guadagnarmi la mia fetta di minuti, voglio crescere qui grazie al lavoro con la squadra». Il classe 1996 non ha rimorsi per il trasferimento avvenuto in estate. «Assolutamente no, e provo sempre a non ascoltare quello che dice la stampa. Abbiamo deciso con la mia famiglia, sapevamo che Napoli poteva essere una grande occasione e che questo primo anno sarebbe stato di integrazione nella squadra e nel calcio italiano. Ho 21 anni e devo ancora migliorare in tante cose. Come l’allenatore mi ha sempre detto, il talento o ce l’abbiamo o non ce l’abbiamo, quindi quello che mi manca è lavorare bene per imparare velocemente, e con Sarri impariamo tanto ogni giorno».
I primi mesi d’azzurro sono stati dunque una dolce scoperta anche per Ounas, a Napoli con la compagna che è oggi in dolce attesa. «Arrivare a Napoli, una città ed una squadra importanti, un po’ ti disorienta, ma sono stato fortunato. La presenza di Ghoulam, Mertens e Koulibaly, che parlano la mia lingua, mi ha aiutato molto, mi hanno sempre aiutato ad integrarmi» ha continuato l’attaccante. «All’inizio è stata dura per la lingua, ho avuto un piccolo problema nell’integrarmi, ma oggi sto andando piuttosto bene e spero che continui così».
La grande opportunità di crescere nella città che fu di Maradona lascia ancora un sorriso ad Ounas. «A volte mi chiedo se è la verità o tutto un sogno essere a Napoli. Mi alleno con grandi campioni che ammiravo da lontano e che ora mi aiutano a crescere. Un giorno mi piacerebbe incontrare anche Maradona». L’emozione più bella resta l’esordio con gli azzurri in Champions. «Sono partito dalla tribuna, poi in panchina con il City. Ascoltare l’inno Champions è una sensazione unica. Ho provato a dare il massimo quando ne ho avuto l’opportunità in campo, ascoltando i dettami di Sarri e ricambiando la sua fiducia».
From: Il Mattino.