Dodici settimane senza segnare: Sarri invoca i gol di Mertens


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«Davvero è passato così tanto tempo?». Ma
davvero, sì. Una eternità. Nessun salto nel vuoto,
solo astinenza, una lunga astinenza, un maledettissimo e ovviamente
involontario sciopero del gol. Quando scenderà in campo a
Bergamo avrà sulle spalle una dieta di 85 giorni. 887
minuti, una eternità per Dries Mertes che non sbatte un
pallone dentro una porta in campionato dalla gara con il Sassuolo.
Il 29 ottobre. Nove gare fa.
Non è che, in questi quasi tre mesi, il belga abbia
combinato poco. Tutt’altro: ha fornito assist, propiziato gol,
corso su e giù per il campo. Ma lui non segna più.
Neanche per sbaglio. Da quella domenica contro gli emiliani,
Mertens ha fatto cilecca, sbagliando talvolta anche delle reti
clamorose. Insomma, la via del gol è smarrita. Nonostante
sia sceso in campo sempre titolare, senza mai una volta che Sarri
abbia messo in discussione la sua presenza dal primo minuto. Senza
conoscere staffette (peraltro, con chi?). Ha iniziato la stagione
da favorito alla corona di cannoniere della serie A e dopo 11
giornate aveva già 10 gol fatti. A Genova, contro il Genoa,
aveva realizzato una doppietta da cineteca, una rete su punizione e
un’altra con controllo in velocita e tocco alla Maradona.
Il titolo giusto, ora, ma al contrario, sarebbe «La Grande
Abbuffata». Il problema è che qui si parla di digiuno,
di dieta, di astinenza: da gol. Da quando è divenuto un
falso nove non aveva mai avuto tutti questi giorni di non-gol in
campionato. Prima, vabbé, anche di più. Ma prima era
un precario non solo del gol, ma anche delle presenze in campo: dal
27 agosto al 23 ottobre 2016, da Pescara a Empoli, un’altra
lunga astinenza. Poi, in 24 partite, dal primo novembre al 16
aprile 2015, una sola rete realizzata, alla Sampdoria.

From: Il Mattino.

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