Mertens a segno da tre partite consecutive, dopo la sosta di
ottobre è ripartito fortissimo: gol su rigore a Udine,
guizzo di rapina a Parigi con il Psg, colpo da grande opportunista
contro la Roma. Milik invece non segna dalla doppietta al Parma e
cioè dal 26 settembre, un mese all’asciutto. Al momento
d’oro di Dries fa da contraltare quello di difficoltà di
Arek: il belga ha effettuato il sorpasso.
I numeri dicono chiaramente che in questo momento sta molto meglio
Mertens che è partito dalla panchina contro la Roma e al suo
ingresso è stato decisivo: belga che a fine partita ha
rimarcato la sua voglia di giocare dal primo minuto. In questa
stagione è subentrato in ben sette occasioni dalla panchina
e per due volte al San Paolo ha segnato gol decisivi: il primo
contro il Milan (quello del 3-2) e il secondo alla Roma (quello
dell’1-1). Sei volte invece è partito titolare segnando
tre gol al Torino, alla Juve e al Psg in Champions League. In
totale ha messo insieme 13 presenze, due di più rispetto a
Milik che ne ha totalizzate undici ma il minutaggio è
inferiore (664 minuti del belga, 711 del polacco) e l’incidenza
in termini realizzativi è stata maggiore (5 reti in 664
minuti, media di una rete ogni 133 minuti). Arek è partito
benissimo con la rete messa a segno con la Lazio nel match di
esordio in campionato e ha giocato da titolare le prime tre partite
e quella di esordio in Champions League a Belgrado contro la Stella
Rossa: buon impatto nella nuova stagione, convincente soprattutto
l’intesa con Insigne spostato in posizione più centrale:
decisivo l’assist del polacco all’attaccante di
Frattamaggiore contro la Fiorentina, in quel caso fu determinante
il suo ingresso al posto di Mertens. Bene fino alla doppietta
contro il Parma, match in cui confezionò anche l’assist
a Insigne per il gol dell’1-0. Da quella partita niente
più gol, sei partite all’asciutto (Juventus, Liverpool,
Sassuolo, Udinese, Psg e Roma): media realizzativa di un gol ogni
237 minuti e nessun guizzo in Champions League.
From: Il Mattino.