Ancelotti Re Mida del Duemila, l’allenatore d’oro dei Palloni d’oro


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Chi trova Ancelotti, trova un tesoro. A dirlo sono i numeri,
perché dal 2004 ad oggi sono sei i giocatori allenati da
Carletto ad aver vinto il Pallone d’oro. Fatta eccezione per
Ronaldinho e un titolo di Ronaldo (quello del 2008), tutti gli
altri sono arrivati sul tetto del mondo dal punto di vista
individuale soltanto dopo la «cura Ancelotti».
L’ultimo in ordine di tempo è Luka Modric che ha
inaugurato il suo ciclo vincente in Europa proprio con la conquista
della Decima al Real Madrid quando in panchina c’era
l’attuale allenatore del Napoli. Nella lista dei magnifici sei,
accanto al croato, compaiono i nomi di Shevchenko (2004),
Ronaldinho (2005), Fabio Cannavaro (2006), Kakà (2007) e
Cristiano Ronaldo (2013, 2014, 2016 e 2017 oltre a quello del 2008,
quando era allo United).

Più che un dito, è tutta la mano di Carletto a essere
d’oro. Basti pensare a quelli che sono stati i capolavori
più splendenti della sua collezione di talenti: Shevchenko e
Kakà, infatti, hanno sollevato al cielo di San Siro il loro
Pallone d’oro proprio durante il mandato in panchina di
Ancelotti. Uno in attacco e l’altro alle spalle delle punte,
sono stati i primi discepoli della sua dottrina. Sheva e
Kakà, Kakà e Sheva, sono stati una sorta di figli in
campo per l’allenatore emiliano che sulle loro qualità
ha costruito il suo ciclo di vittorie in rossonero. Ecco
perché è indelebile la sua mano sui successi
personali dei due giocatori saliti sul tetto del mondo prima di
tutto con la maglia del Milan. E quello era per tutti il Milan di
Ancelotti, quasi da scriversi e leggersi come se fosse una parola
sola. Quando Sheva e Kakà sono sbarcati sul pianeta serie A
erano poco più che belle speranze, per diventare campioni ci
è voluto del tempo, per diventare grandi campioni ci
è voluto (anche) Ancelotti.

From: Il Mattino.

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