Atalanta-Napoli, pagelle: Mertens a nascondino, Milik da urlo


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Subito in discesa, il Napoli rischia di sprecare il vantaggio lampo di Fabian Ruiz. Tante palle gol sprecate nel primo tempo e poi il calo nella prima metà della ripresa. A salvare gli azzurri ci pensa Milik che dalla panchina entra con la freddezza polacca, controlla in area di rigore un bel lancio di Mario Rui e lo trasforma in gol. E’ così che la squadra di Ancelotti tiene il passo della Juve e allunga sull’Inter: due buone notizie nella stessa serata. Un po’ come quella del magic moment che continua a vivere Fabian Ruiz, sempre più integrato in questo gruppo. Mentre dietro fanno bella figura Albiol e Koulibaly, bravi non solo nel tenere a bada le punte avversarie ma anche nel macinare tanti palloni giocabili per i compagni. Alla voce buone notizie si aggiunga anche quella legata alla crescita di Hamsik, sempre più regista e uomo squadra.OSPINA 6,5 : Il freddo non gli fa perdere lucidità quando a metà primo tempo Zapata lo impegna con un raso terra sul primo palo. Il colombiano di mette un mix di guanti e scarpette riuscendo a deviare la palla in calcio d’angolo. Sul gol non può nemmeno invocare i superpoteri perché il tiro è troppo forte e ravvicinato.

MAKSIMOVIC 5,5 : Respira già il clima natalizio e nel primo tempo si rende protagonista del festival dei regali. Ne piazza almeno 4 sotto l’albero dell’Atalanta ma nessuno dei bergamaschi ha la freddezza per scartare il pacco a dovere. Se il pareggio firmato da Zapata nasce dalla sua parte non è assolutamente una casualità.

ALBIOL:7 Più regista che difensore. Gioca un’infinità di palloni e lo fa sempre in maniera pulita ed educata. Contro la Stella Rossa era uscito dopo appena un tempo per un problema alla caviglia che ieri non lo ha fermato, anzi. Si conferma un punto fisso per la difesa azzurra e con Koulibaly forma una grande coppia.

KOULIBALY 6,5: Buone notizie per il Senegal che alle prossime Olimpiadi potrà sognare una medaglia d’oro nei 100 metri. Meno buone per Bolt, perché il suo record può essere a rischio. Quando Kalidou accende il turbo raggiunge velocità iperboliche: per informazioni rivolgersi a Rigori, bruciato in 10 metri dal centrale azzurro.

MARIO RUI 7: Deve aver fatto lezioni di geometria, perché la diagonale è diventata il suo forte. Le chiusure sull’uomo che arriva da sinistra è il suo pezzo forte e quando poi c’è da attaccare la profondità è sempre il primissima linea. Con Fabian Ruiz contribuisce a mettere sotto pressione la fascia destra dell’Atalanta.

CALLEJON 6: Gosens lo salta come un paletto della discesa libera e va a mettere dentro il pallone dell’1-1. Peccato, perché la sua è la solita partita di sacrificio a tutto campo. Mancano all’appello i tagli sul secondo palo e qualche cross buono per le punte, ma alla fine partecipa alla festa azzurra sul campo dell’Atalanta.

ALLAN 6: Non il solito gladiatore di metà campo. Si fa notare addirittura per una palla persa, cosa che al numero 5 succede con la stessa frequenza del passaggio della cometa di Halley. La latitanza dei suoi muscoli in mediana ha effetti negativi su tutto il reparto e su tutto il gioco del Napoli che un po’ rallenta.

HAMSIK 7 : Oramai il ruolo di playmaker per lui non ha più misteri, anche perché non fa solo la fase di impostazione ma anche quella di interdizione. Spunta sulle trame dell’Atalanta come la talpa che i bambini degli anni ’90 provavano ad acchiappare con il martello di plastica. Innesca anche il vantaggio azzurro.

FABIAN RUIZ 6,5: Un po’ croce e un po’ delizia. Perché prima accende la miccia della partita con il gol dopo 2’, ma poi fallisce l’opportunità facile facile di metterla anche in ghiaccio su ennesimo invito di Insigne. Lo spagnolo è di fatto diventato un titolare di questa squadra, anche perché unisce fisico a piedi buoni.

INSIGNE 6: Due belle idee per mandare in porta Fabian in meno di mezzora: la prima si trasforma in gol, la seconda no. Poi un pallonetto dalla trequarti che forse avrebbe meritato miglior fortuna. Nella ripresa è meno attivo e quando potrebbe fare male si perde in un lezioso lob dal limite con il quale da il solletico a Berisha.

MERTENS 5,5: Gioca un po’ tutta la partita a nascondino e questa volta non gli riesce di fare “trentuno salvitutti”. E’ vero che i gigantoni della difesa dell’Atalanta se lo mettono facilmente nella sacca, ma lui non fa poi chissà cosa per dargli fastidio. Non un tiro nello specchio, non una sponda degna di questo nome.

HYSAJ 6: Ancelotti lo mette dentro per prendere il posto di un Maksimovic troppo disattento. Entra e si limita a controllare tutto quello che transita dalle sue parti con grande tranquillità, quella che serve al Napoli per rimettere in piedi la partita e conquistare tre punti pesantissimi in chiave classifica.

ZIELINSKI 6: Altra gara incolore del polacco che pure avrebbe la possibilità di affondare nell’area di rigore dell’Atalanta nel recupero ma si fa rimontare da Masiello senza fallo. Nessuno strappo degno di nota né azioni pericolose da mettere a verbale. Retrocesso a dodicesimo azzurro, con il tempo dovrà riconquistare spazio.

MILIK 7,5: Al primo pallone giocato la butta dentro. Mica male per uno che era a secco da più di un mese. Ma i bomber sono fatti così: vivono periodi di lungo letargo e poi si svegliano al momento opportuno. Erano passati appena 5’ dal suo ingresso quando ha messo in porta il pallone che vale gioco partita e incontro.

ANCELOTTI 7,5: Subito una novità per i suoi standard: conferma la stessa formazione dell’ultima gara (quella contro la Stella Rossa). Poi, nel finale tira fuori un altro guizzo inserendo Milik (che con i serbi non era nemmeno entrato), che decide la partita. Non male, visto che il Napoli aveva sprecato tanto nel primo tempo e nella ripresa si era abbassato troppo presto incassando il gol del pari momentaneo da parte dell’ex Zapata.

GIACOMELLI  6,5: Corretta distribuzione dei cartellini da una parte e dall’altra. Il tutto gli consente di non farsi mai sfuggire di mano una partita vivace e divertente nella quale entrambe le squadre pensano prima di tutto a giocare a calcio e poi a darsele. Anche i tifosi lo aiutano perché dalle tribune non arriva nessun coro che mette a rischio il proseguimento del match e per lui non ci sono pericoli legati alla possibile interruzione.

From: Il Mattino.

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