De Laurentiis contro tutti: «Folle la vendita dei diritti tv»


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«Il sistema calcio non è in crisi, sono in crisi gli uomini che conducono, non si sa per quale motivo, le danze del calcio, quello di Serie A, che è un’industria, ma lo conducono ancora con quella mentalità vecchia di 20-30 anni, e questa non paga più perché l’Europa è cambiata. C’è un divario tra il calcio europeo e quello italiano. Nel 1986 le squadre in serie A erano 16, poi siamo arrivati a 20. Se fossero ancora 16 con un sola retrocessione, sarebbero tutti più felici e più competitivi. Poi c’è un altro problema, abbiamo Infront che dice di portare tanti soldi, ma dice delle bugie che vanno bene alle piccole squadre, ma non a chi vorrebbe un calcio competitivo, servono grossi calciatori per farlo». È scatenato il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che da Los Angeles a Radio 24 attacca i vertici del calcio, fino ad Infront l’advisor della Lega per i diritti tv.

Tra i cavalli di battaglia del numero uno del Napoli c’è la riduzione delle squadre in Serie A. «È chiaro che se devo andare a pagare lo scotto di squadre che giocano con i giocatori della serie B e quindi perdono 6-0, questo è un problema che io ho affrontato varie volte con il presidente Tavecchio, il quale però poiché deve mantenere il suo posto e la sua poltrona ci sente e non ci sente e e continua a dire “siete voi della serie A che dovete imporvi”. Ma scusa, tu che ci stai a fare? Sediamoci tutti intorno ad un tavolo e decidiamo, anche con la Uefa, come rimodulare e rimodellare il calcio affinché accontenti tutti quanti», ha sottolineato De Laurentiis.

From: Il Mattino.

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