Meret, la forza del vero numero 1: ​Napoli ha un nuovo idolo in porta


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Il periodo natalizio è solitamente magico. Soprattutto se indossi il numero 1 del Napoli. Nel 2014 a Doha era sulle spalle di Rafael che fu protagonista nei 90′ regolamentari, ai supplementari e poi sopratutto ai rigori. A distanza di quattro anni esatti un altro numero 1 diventa protagonista. Alex Meret ci mette un attimo a trasformarsi da oggetto misterioso a uomo della partita.

IL DESTINO
Che poi il suo avversario era anche quello che lo aveva fatto diventare grande, quella Spal che lo aveva fatto esordire in serie A dopo la gavetta da protagonista in serie B. A fine partita, infatti, tutti i giocatori della Spal sono andati a salutarlo e a fargli i complimenti. Sintomo che il ricordo che ha lasciato in quello spogliatoio va al di là della parata con la quale gli ha chiuso la porta in faccia. All’ultimo minuto della partita contro il suo ex allenatore Semplici, Meret ci ha messo le mani. Con un solo intervento ha salvato il Napoli e ha messo il punto esclamativo sulla sua prestazione. «Per me è stato un nuovo inizio – ha spiegato ai microfoni di Sky Sport – perché contro il Frosinone non sono stato protagonista come stavolta. Sono contento per la squadra e sono contento per me». Una parata che vale oro, come ha sottolineato anche De Laurentiis dopo la partita.

IL PROTAGONISTA
D’altra parte i riflettori erano tutti rivolti verso il baby portiere costato in estate 25 milioni di euro. Un’enormità se si considera che quella di ieri è stata la sua seconda apparizione in azzurro. Colpa di un infortunio arrivato al secondo giorno di ritiro in Trentino. Ma ora sì, il calvario sembra davvero finito. L’esordio contro il Frosinone era stato il primo banco di prova, ma in quella partita i tiri dalle sue parti non erano mai arrivati. Con la Spal, invece, la musica è cambiata. Floccari e Paloschi (in fuorigioco) hanno provato a mettere in difficoltà Meret, ma il vero capolavoro del portiere azzurro è arrivato nel finale, su quel colpo di testa di Fares sugli sviluppi di un calcio d’angolo.

IL DUBBIO
E pensare che questa era stata una settimana di dubbi e incertezze. La sua presenza in campo non è stata certa fino a mercoledì. Contro il Cagliari, dove pure sembrava destinato a giocare, era stato tenuto a riposo in via precauzionale. E allora il dubbio sulla sua presenza era più che lecito. Invece, di comune accordo con Ancelotti, è stato schierato dall’inizio. Scelta quanto mani vincente alla luce della prestazione. Una partita che servirà a Meret soprattutto per trovare se stesso e le sicurezze che rischiava di perdere per colpa di quell’infortunio che lo stava tenendo ai box da troppo tempo. Ora, però, la strada di Meret sembra in discesa, ed è lecito anche per lui iniziare a guardare al futuro e al campionato. «Dobbiamo pensare a noi stessi e non alla Juventus».

I COMPLIMENTI
Per Meret, poi, sono arrivati anche i complimenti da parte di Semplici. «Alex è un ragazzo che abbiamo aiutato a crescere ed a rafforzarsi dandogli spazio. È come un figlio per me. Credo che abbia le qualità per diventare il nuovo portiere della Nazionale. Gli auguro il meglio anche se mi ha dato un grande dispiacere. Gli vanno fatti tanti complimenti». Nessun dente avvelenato, anche perché l’allenatore della Spal non ha potuto far altro che apprezzare la crescita di un ragazzo che ha visto crescere. Se oggi difende la porta del Napoli, Meret lo deve anche a Semplici. Ecco perché a fine partita si sono abbracciati. Non è stata solo la magia del Natale.

From: Il Mattino.

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