Napoli, esplode il caso Ospina: «Gioco poco per evitare il riscatto»


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Assente nell’ultima gara anche di Europa League contro lo Zurigo, David Ospina ha parlato ai microfoni di Radio Blu in Colombia della sua situazione attuale. «Sono al Napoli in prestito dall’Arsenal per questa stagione, c’è una clausola nel mio contratto attuale per la quale, al raggiungimento di un certo numero di partite, si passa automaticamente al riscatto dal club inglese. Quindi stiamo aspettando la decisione del club perché non dipende da me», ha ammesso il portiere sudamericano. «Nell’ultima gara di Zurigo ho avuto un piccolo problema fisico e per quello ero in panchina. Ma ora sono già pronto e disponibile della squadra».

«Sapevo già di questa clausola quando sono arrivato qui, il Napoli quest’estate ha puntato forte anche economicamente su Meret, un portiere giovane e per il futuro, quindi sapevo a cosa andavo incontro. Ma io e Alex abbiamo un gran rapporto, è un gran portiere oltre che una grande persona, credo che sia il futuro del Napoli», ha precisato David.

«L’arrivo di Carlos Queiroz alla Colombia è una bella notizia, ora dobbiamo seguirlo nella speranza di raggiungere grandi risultati, ma per ora ho parlato poco con lui. Ho parlato anche con gli altri compagni di nazionale, speriamo ora di poter fare bene in campo con le sfide che verranno. In Copa America avremo rivali importanti e sfide difficili, sappiamo bene la qualità dell’Argentina e di Messi che affronteremo, ma dobbiamo pensare al nostro lavoro nei prossimi mesi per poter vincere il torneo», ha continuato. «Duvan? L’ha aiutato il Napoli, è tornato a segnare proprio contro di noi», ha detto con una risata.

«Il mio obiettivo ora è continuare a giocare in Europa, avere continuità nel Napoli o dove ne avrò l’opportunità. Il ritorno in Sudamerica non lo escludo, abbiamo avuto molti contatti con il Boca negli scorsi anni ma quando ero all’Arsenal non si trovò l’accordo per il trasferimento. Tornare a casa mia è sempre una possibilità nella mia testa», ha concluso Ospina.

From: Il Mattino.

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