Napoli, i tre assi di Ancelotti: Milik, Insigne e Mertens al top


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Il primo segno inconfondibile della mano di Ancelotti è nel
passaggio dal tridente all’attacco a due. Addio alle frecce che
viaggiano sulle corsie esterne e spazio a due punte che dialogano
nello stretto e attaccano la profondità. Così
facendo, il nuovo allenatore del Napoli ha riportato anche Insigne
nelle prossimità dell’area di rigore, mentre Mertens ha
definitivamente conquistato i crismi della prima punta. E poi?
C’è Milik, il bomber ritrovato. Quello che con Ancelotti
ha lungamente parlato nel suo primo giorno di ritiro a Dimaro e
dall’allenatore ha ottenuto le garanzie necessarie per vivere
sereno, nonostante i tifosi invocassero il nome di Cavani. Il
polacco ha tenuto fede al clima che caratterizza la sua nazione e
con freddezza ha accettato le panchine, le esclusioni e le
critiche. Al momento buono si è fatto trovare pronto
distinguendosi per quello che doveva essere il suo marchio di
fabbrica: il gol.

Quei tre ragazzi lì (Insigne, Mertens e Milik) si sono dati
da fare come nessuno e insieme hanno messo a verbale la bellezza di
22 reti in campionato. Un dato niente male, visto che è il
migliore se si guardano gli attacchi delle prime quattro della
classifica di serie A. È pur vero che nessuno dei tre
è andato in doppia cifra e che Ronaldo da solo è a
quota 11, ma sta di fatto che nonostante il contributo del
portoghese, il monte reti dell’attacco bianconero è
inferiore rispetto a quello dell’attacco azzurro. Ad Allegri,
infatti, non mancano tanto i gol di Mandzukic (ne ha segnati 7 come
Insigne e Mertens), bensì quelli di Dybala che in questo
girone di andata ha viaggiato su medie decisamente più basse
rispetto a quelle che lo hanno caratterizzato da quando è
sbarcato alla Juve. Dietro Napoli e Juve c’è il
baratro.

From: Il Mattino.

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