Napoli, Meret eterno dubbio: in tuffo per giocare con la Spal


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Meret non è un ragazzo che si è lasciato dietro la sfortuna, ma uno che ci si tuffa dentro ogni giorno. Appena sembrava aver risolto il problema al braccio, ecco che è riapparso il dolore alla spalla che per mesi ne ha condizionato il rendimento alla Spal, prima del suo approdo al Napoli. Ventuno anni pieni di coraggio e di voglia di (ri)cominciare: ovvio, a uno degli enfant prodige del nostro calcio, ora serve continuità. Va bene giocare con il Frosinone, ma certo non può andare tra i pali una volta ogni tanto. E dunque, dopo lo stop forzato, tocca rimboccarsi le maniche e scendere in pista proprio contro la sua ex squadra. Al momento, Ancelotti la decisione l’ha presa: tocca a Meret sabato pomeriggio. Se sta bene, il titolare è lui. Ma è quel «se sta bene» che ogni giorno è un punto interrogativo.

UNA SOLA GARA
Novanta minuti da titolare e basta. Niente Cagliari perché proprio a ridosso della trasferta in Sardegna è rispuntato un vecchio, piccolo, malanno alla spalla. Perché, dunque, correre dei rischi, quando tra i portieri in rosa ce ne sono altri due? Adesso, però, c’è lui, o almeno lo si intravede in recupero dietro l’ultima curva, a un passo dal traguardo. Con l’eterno dubbio: Alex sì o Alex no? Ha già saltato troppi appuntamenti in questo 2018, il portiere friulano. Meno male che questo non ha influito sul suo destino da predestinato: in Italia nessuno ha speso come il Napoli per un portiere negli ultimi 15 anni. Solo Buffon (dal Parma alla Juventus) e Toldo (dalla Fiorentina all’Inter) sono stati pagati di più. Ed è quindi normale che De Laurentiis si attenda molto da questo ragazzo di cui tutti gli hanno detto molto bene e che in prima persona ha visionato in numerosi dvd a maggio, prima di dare il via libera al ds Giuntoli per l’assalto.

GUARDATO A VISTA
Alessandro Nista, il preparatore dei portieri, ieri lo ha messo sotto pressione: allenamento sostenuto proprio per verificare il suo stato fisico. Il punto è che nessuno vuole correre il rischio di una ricaduta. Meret e il suo procuratore Pastorello per primi. Ma i consulti degli ultimi tempi, prima a Barcellona e poi a Milano, hanno detto che il ragazzo è pronto. La frattura dell’ulna sembrava un infortunio che lo avrebbe tenuto lontano dai campi di gioco non più di tre mesi. Invece il suo rientro è stato faticoso, ponderato, meticoloso. E con qualche contrattempo, altrimenti non saremmo arrivati a dicembre per vederlo in campo per la prima volta.

IL PASSATO
Giocare contro il proprio passato non è mica un gioco da ragazzi. Anche se lui ragazzo lo è ancora. Ma lui è pronto, gli verrebbe quasi da dire scusate il ritardo per via dei soliti malanni che lo hanno tormentato in questa prima parte della sua lunga avventura napoletana (ha un contratto lungo cinque anni). Alla Spal ha nuotato in una stagione coi fiocchi, al Napoli è atteso dallo stesso destino. Se sta bene, dicono, gioca lui. Perché ora è pronto, è in condizione, ha il numero uno sulle spalle ed è normale che tocchi a lui. Sempre che uno degli accidenti che lo ha reso malconcio in questa annata non torni a bussare alla sua porta. In quel caso dovrà alzare bandiera bianca.

OSPINA RESTA
Hernan, il papà del colombiano, ieri parlando a «Si Gonfia la rete» ha fatto sapere che il Napoli si prepara al riscatto dall’Arsenal del figliolo. «Lo vogliono tante squadre, ma lui è convinto che il club azzurro lo terrà». Ospina non è stato impeccabile a Liverpool, con quella sua uscita maldestra che ha reso la vita facile a Salah. Dopo il patatrac il riscatto nella ripresa. Già a gennaio il Napoli potrebbe esercitare l’opzione di riscatto, che sarebbe obbligatorio dopo 25 presenze. Prezzo fissato: 3,2 milioni di euro.
 

From: Il Mattino.

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