Sarri pensa al falso nueve.


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Maurizio Sarri

Maurizio Sarri

Sarri pensa seriamente al falso nueve,

e non potrebbe essere altrimenti. Il suo curriculum, almeno quello scritto in serie A,  racconta come egli abbia giocato con 2 punte ad Empoli in un 4-3-1-2, ed una al Napoli, nell’ormai collaudato 4-3-3. Ma rileggendo, tutta la sua storia, non c’è mai stato un falso nueve.

In realtà, un attacco del genere non si è mai visto per scelta, in nessuna squadra del mondo, o quasi. In Italia ricordiamo la prima Roma di Spalletti, quella di 10 anni fà, che lottò anche contro l’Inter di Mourinho. L’allenatore toscano fece di necessità virtù. In mancanza di una punta centrale, il suo 4-2-3-1 prevedeva Totti terminale offensivo. Quella squadra produceva gioco e goals. Ma era un modulo diverso da quello del Napoli.

Gli storici del calcio

in realtà, attribuiscono “l’invenzione” del falso nueve, a Guardiola. Il canovaccio del suo Barcellona era il possesso palla, il celeberrimo tiki-taka. Se si ha la palla, la palla non ce l’ha il proprio avversario. Semplice ma geniale l’intuizione di Pep. Questo tipo di calcio ha portato alla costante rinuncia a prime punte, ed all’utilizzo di giocatori sguscianti ed agili, abili ad entrare negli spazi. Nasce così l’idea del falso nueve, di un centrocampista cioè,  che parte da dietro e non da punti di riferimento ai difensori avversari. Egli, oltre che finalizzare, è anche abile nel fornire l’ultimo passaggio, grazie alla sua visione di gioco. In passato fu Messi, mentre oggi, con un diverso allenatore…é ancora Messi. Non dimentichiamoci per non stravolgere il proprio gioco, Guardiola rinunciò persino al grande Ibrahimoic, per tale motivo, a Barcellona solo di passaggio .

Il Napoli non é il Barcellona, Insigne, o Mertens, o ancora Callejon, chiunque cioè sarà il centrale offensivo, non é Messi. Ma questa idea di gioco può dare buoni risultati anche un po’ più a sud della Spagna.
Quindi, spazio a Manolo Gabbiadini, ma Sarri, al falso nueve

ci pensa seriamente!

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