Sarri sotto processo, è già colpevole!


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Maurizio Sarri

Maurizio Sarri

Sarri sotto accusa.

Dopo le precedenti trasferte, vittoria con il Palermo, pareggi con Pescara e Genoa, la sua squadra era chiamata ad una prova di maturità. La Juventus aveva appena battuto l’Empoli. E’ arrivata invece una sconfitta che fa il Napoli piccolo, almeno lontano dal San Paolo. Lo scorso campionato si è deciso in trasferta. Quattro vittorie fuori casa in meno per il Napoli rispetto alla Juventus. Così, nonostante il miglior rendimento e l’imbattibilità al San Paolo, gli azzurri si arresero. E’ già momento di processi, eppure la squadra è seconda in campionato, e prima nel girone di Champions, a punteggio pieno. Secondo coloro i quali di calcio ne capiscono, le principali spiegazioni sono tre.

Innanzi tutto il turnover.

Gli altri acquisti li vedremo dopo la sosta della Nazionale, ma non sarebbe stato meglio ieri, dare maggiore freschezza all’undici titolare? Perchè due settimane in più, o due in meno di preparazione fisica e tattica, non fanno la differenza! Va bene Insigne, Zielinski ed il cambio obbligato di Maksimovic.  Ma considerando i tanti impegni ed il possibile calo di tensione dopo la Champions, molti reclamavano qualche faccia nuova. E poi Gabbiadini utilizzato col contagocce…

Poi, la questione tattica.

Secondo Sarri, la difficoltà nel prevalere nelle gare in cui l’avversario gioca uomo contro uomo, o meglio, gioca 10 uomini contro 10 uomini, è dovuta alla scarsa qualità del manto erboso. Così, il Napoli non riesce ad eludere la pressione con giocate in velocità e palla a terra. Non riesce a superare il muro difensivo avversario. Ed in effetti i ko più brutti degli ultimi anni, hanno la costante di pessimi manti erbosi che non permettevano i famosi 2 tocchi, ed allungano i tempi di gioco. Per gli intenditori di calcio, questo è solo un alibi. Sarri non sarebbe in grado giocare con moduli diversi, e non saprebbe leggere le partite in corso d’opera. Trovare le giuste varianti tattiche.

Rog che ammuffisce in panchina e che potrebbe dare maggiore inventiva, e poi, quando non è possibile giocare di fioretto, lo si faccia di clava. C’è la possibilità di farlo, con calciatori fisici e combattivi come Diawara ed Allan insieme in campo. In modo tale da avere una mediana più arcigna, quando non è possibile il solito calcio spumeggiante.

Infine, Sarri rimane un allenatore di provincia,

uno da tuta. Secondo i soloni, le polemiche contro gli arbitri e le dichiarazioni come “La Juve è di un’altra categoria” deresponsabilizzano la squadra. La demotivano. Un grande allenatore non si comporta così.

Ma sino alla partita

contro il Benfica, non era il Napoli, la squadra che giocava un calcio tra i più belli in Europa? E quella squadra, da chi era allenata? Sarri non è il miglior allenatore al mondo, e sicuramente deve migliorare. Forse qualche critica di cui sopra, ha pure qualche fondamento di verità. Ma l’allenatore azzurro è persona intelligente, ha già stupito nei suoi primi 2 anni di serie A e sono certo che

ci stupirà ancora!

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This article has 2 Comments

  1. Bravo Mario. In sostanza l’articolo stigmatizza, come si cambi repentinamente opinione su Sarri, in funzione del risultato. Noi tutti siamo con Sarri.

  2. Il livello a cui è giunto il Napoli era inaspettato per tutti fino a qualche anno fa.
    Se fino ad ieri Sarri era un allenatore insostituibile, oggi non dovrebbe essere criticato.
    La Juve ha speso più di noi nel mercato acquisti, quindi Sarri non demotiva nessuno quando dice che è squadra di altra qualità. Anzi ciò dovrebbe motivare l’intera squadra a far meglio, come se le parole di Sarri fossero un incitamento, o una sfida.
    Il Presidente più di quello che ha fatto non poteva fare altro. Si tenga presente che è una persona con la testa sul collo e che qualsiasi cosa fa è motivata. Oltre che Presidente è un accanito tifoso della squadra e merita il rispetto dei tifosi.
    Certamente avrebbe potuto spendere qualcosa in più, ma essendo oculato, aspetta sempre le opportunità per poter scegliere il meglio nella qualità e non si lascia condizionare. Fa bene in quanto una volta sbagliato un acquisto dopo il pentimento non serve a nulla.

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