Così il tecnico dopo il 3-2 al Salisburgo: “A Lorenzo avevo detto che avrebbe deciso l’incontro. È la vittoria di Luperto e di tutti quelli che hanno giocato meno”
SALISBURGO (Austria) – “Volevamo giocare in modo più verticale. Sapevamo di dover difendere bene, i due attaccanti rapidi potevano dare un vantaggio nel contropiede e così è stato. Hanno lavorato molto bene, con idee chiare su quello che dovevano fare“. Carlo Ancelotti riassume così, ai microfoni di Sky, l’importantissima vittoria (per 3-2) ottenuta alla Red Bull Arena contro il Salisburgo, nel terzo turno della fase a gironi di Champions League. Sull’abbraccio con Insigne: “Gli avevo detto che avrebbe giocato, che non sapevo quanto avrebbe giocato, ma che sapevo avrebbe deciso la partita. Il suo ruolo? In queste ultime due partite ha giocato centrosinistra, in fase difensiva magari in coppia con un altro attaccante. Non avere un terzino sinistro che spinge ci porta ad avere lui più dentro il campo, è cambiato solo quello, oltre al fatto che magari l’anno scorso giocava più sul centrodestra. La differenza sta tutta nella testa, non nella strategia: è la testa a contare nel calcio, non la strategia“. Il Napoli, nella massima competizione europea, non vinceva in trasferta da tre anni, il Salisburgo non perdeva da 19 incontri: “Sono molto contento per il Napoli, sono contento di questa partita. Ci mette in vantaggio nella qualificazione del gruppo che è l’obiettivo. Sapevamo e lo sappiamo anche ora quanto è forte questa squadra. Ora dobbiamo affrontarli in casa, abbiamo preso un piccolo vantaggio ma le difficoltà di questa partita c’erano tutte e devo dire che la squadra ha interpretato bene tutte le situazioni“.
Il tecnico del Napoli prosegue l’analisi del match col Salisburgo: “La partita è andata come avevamo previsto, penso che sia stata una partita equilibrata, tra due squadre che hanno puntato sui loro punti di forza. Il Salisburgo a livello estetico mi piace molto per come gioca: non era facile controbattere e ci siamo riusciti. Abbiamo cercato di difendere più bassi, forse nella prima parte del secondo tempo abbiamo allentato un po’ troppo la pressione, invece poi è andata meglio. Non ci sono state sorprese, sapevamo che ci sarebbe stato da soffrire per 90 minuti. È chiaro che questo tipo di partite danno consapevolezza circa quello che si può fare. Succede quando fai le cose fatte bene, è la vittoria di quei giocatori che hanno giocato meno nell’ultimo periodo. Uno su tutti: Luperto. Ha dimostrato grande sicurezza e grande applicazione, è il simbolo di questa vittoria. Poi premio il lavoro di tutti, però quando un giocatore che gioca così poco si fa trovare così pronto è un messaggio per tutti. Io credo che noi dobbiamo mostrare le qualità che abbiamo. Secondo me questa è una squadra di qualità, di carattere e personalità. Se devo definire la mia squadra, direi di qualità, più che di carattere“.
From: Corriere Dello Sport.