Tre giorni intensi allo stadio San Francesco d’Assisi a Nocera Inferiore, che il quartetto giallorosso ricorderà certamente con piacere. «Difendo i colori del Verona ed esulto per la vittoria degli scaligeri sugli azzurri. Esperienza inedita quanto divertente. Siamo arrivati sempre in ritardo sul set», racconta divertito il salernitano Vassallo, che ha indossato i guanti e la maglia numero 1. «Scene facili, in quanto non siamo attori ma comparse». Un vero onore partecipare alla serie dedicata al campione argentino, considerato il più grande calciatore di tutti i tempi, che portò al successo in sette anni il Napoli, vincendo due indimenticabili scudetti, la Coppa Italia, la Coppa UEFA e la Supercoppa italiana, e regalò all’Argentina la Coppa del Mondo nel 1986.
Dismessa solo momentaneamente la calottina rossa, Altomare ha vestito la maglia numero 16 del Napoli, logata Cirio, calandosi immediatamente nel ruolo. Occasione davvero spassosa per il giocatore classe 2000, con il più alto minutaggio dei quattro, che ha girato anche una scena di nudo integrale con Borrelli. «Avevano bisogno, oltre ai classici calciatori, di figure fisicamente delineate. Ho indossato anche una parrucca imbarazzante. Alquanto «discutibili» le nostre capacità con la palla tra i piedi: non più di tre palleggi di seguito», ammette il goleador di Ponticelli, nella parte del terzino dell’Udinese.
«Le nostre performance con il pallone a tratti esilaranti, così come le capacità balistiche. Ci hanno reclutato al Molosiglio, è stata una vera novità e un’esperienza molto divertente quanto stressante, però bello stare sul set e vedere il dietro le quinte e i camerini», dichiara entusiasta l’attaccante Massa, difensore della Lazio, che rimedia una larga sconfitta con il Napoli.
I pallanuotisti della Canottieri hanno conosciuto Nazareno Casero, uno dei tre attori che interpreta Maradona. Gli altri due, invece, Nicolás Goldschmidt e Juan Palomino. La produzione si è spostata in Messico per le riprese del Mondiale. Un motivo in più per vedere la storia del Pibe de Oro, dall’infanzia di bimbo prodigio nei quartieri poveri di Buenos Aires, fino ai trionfi sportivi, senza tralasciare la sua vita privata, dalle gioie agli eccessi, con delle new entries clorate effettivamente originali.
Ultimo aggiornamento: 23:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA
From: Il Mattino.