(Italiano) Sassuolo-Napoli, parla Gattuso: «Mi ispiro a Lippi e non ho paura»


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Inviato a Castel Volturno

Gattuso ringhia senza paura e traccia le coordinate per il piano rilancio del Napoli a cominciare dalla trasferta di Reggio Emilia contro il Sassuolo. «Ho visto una squadra che s’è consegnata a me e al mio staff con grande disponibilità. Ho sentito parlare di ultima spiaggia ma nello sport non esiste: dobbiamo solo stare sul pezzo e recuperare i giocatori mentalmente perché prestazioni come quelle contro il Liverpool e il Salisbrugo non sono di due anni fa. La squadra deve liberarsi, giocare con un modulo diverso e ricominciare a divertirsi».

Cosa si aspetta contro il Sassuolo?
«Voglio vedere una squadra con equilibrio e organizzazione».
Sui rumors relativi ai rinnovi di contratto, si sta relazionando con il club?
«La priorità ora è il campo, allenare chi ho a disposizione, parlare tanto e ascoltare i ragazzi. Poi avranno 6 giorni di riposo, quindi ci incontreremo con il presidente e il direttore sportivo. Per me si deve fare poco e spero con tutto il cuore che i giocatori firmino i rinnovi perché più forti in giro ce ne sono pochi».
La paura del Napoli può diventare anche la paura di Gattuso?
«Io non ho paura e devo dare tranquillità alla squadra. L’ultima vittoria a Reggio Emilia risale al 2014: la storia si può cambiare».
È anche Gattuso contro De Zerbi: lo fece arrabbiare in un Foggia-Pisa.
«No, è Sassuolo contro Napoli. Avevo i capelli neri, ora li ho bianchi. Roberto è un giovane allenatore molto preparato».
Quali novità ha introdotto e vorrebbe vedere contro il Sassuolo?
«Palleggiare dal basso, creare superiorità e cercare i tre d’attacco. Con il Parma nella ripresa la squadra ha fatto una buona prestazione a livello tecnico, ma non abbiamo tenuto bene il campo».
Fabian può fare il regista?
«Può farlo con le sue caratteristiche dando sempre linee di passaggio».
Ha mostrato già grande entusiasmo per questa avventura.
«Voglio fare bene in un grande club. Non posso pensare che siamo messi male ma che possiamo uscirne fuori».
Raccontano che lei è pazzo di Milik.
«Sono pazzo di lui e di tutti i miei giocatori. Dobbiamo ripartire dall’abbraccio del presidente a Insigne alla cena: questa squadra ha dato tanto a tifosi, città e ora dobbiamo stare vicino a tutti quelli più bersagliati. Spero che i tifosi possano capirlo: oggi la palla scotta e pesa 10-20 chili».
In dieci giorni è già entrato nella testa dei calciatori.
«Qualcuno magari è bravo a nascondere se gli starò sulle scatole ma fa parte del gioco. La cosa più importante è il campo: deve esserci grandissima voglia e senso d’appartenenza».
Prevede la rotazione in porta come nella gestione precedente?
«Ospina è un portiere che tiene bene la porta e dà tanto. Ma in questo momento ho bisogno di dare continuità».
Quali sono gli altri problemi al di là di quelli mentali?
«È un problema di conoscenze da mettere in pratica, quando dobbiamo fare pressione offensiva o scivolare per la copertura preventiva».
Prima psicologo che allenatore, vista anche la questione delle multe?
«Anche se non c’era questo problema avrei dovuto lavorare nella testa dei miei giocatori. Speriamo in qualche prestazione importante, poi potremo sederci ad un tavolo per risolvere anche gli altri problemi».
Cosa ha cambiato rispetto agli allenamenti di Ancelotti?
«La mia metodologia è diversa, ma non è vero che punto sulle doppie sedute. Mi piace farne una di un’ora e un quarto ad alta intensità. C’è stato un po’ di rigetto, quando cambi qualcosa è chiaro».
Lozano in che posizione lo vede?
«I gol li ha sempre fatti da attaccante esterno, lo vedo lì».
Quali sono gli auspici per il 2020 e come sta la situazione dei rinnovi di Mertens e Callejon?
«Io spero che rinnovino. C’è la voglia della società e dei giocatori, poi non entro nelle dinamiche contrattuali. L’aspettativa è che arrivi la prima vittoria. Spero in un anno migliore rispetto agli ultimi 3-4 mesi e di rivedere il San Paolo pieno».
Come giudica il sorteggio Champions con il Barcellona?
«Questa è una squadra di grandi campioni: sarà dura ma l’affronteremo con la consapevolezza di potercela giocare».
Ancelotti ha trovato già una nuova sistemazione, l’Everton.
«Non avevo dubbi per l’esperienza che ha Carlo e per tutto quello che ha vinto: gli faccio i complimenti».
A quale allenatore si ispira di più?
«Dico Lippi: è stato un grande marinaio che ha saputo navigare nei momenti di difficoltà».
Come vede meglio Mertens?
«Lo vedo molto bene sia da attaccante esterno che centrale».
 

From: https://www.ilmattino.it/sport/sscnapoli/mi_ispiro_a_lippi_e_non_ho_paura-4941798.html
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