Come tre anni fa, quando l’infortunio di Milik costrinse la dirigenza a tuffarsi su Pavoletti. O come nel 2014 quando gli scout e l’ok di Benitez aiutarono a portare in azzurro due elementi da formare e lanciare come Jorginho o Faouzi Ghoulam. Anche quest’anno il Napoli è atteso da un gennaio importante, un mercato invernale che sta per aprire le porte agli azzurri con una impellente necessità, quel centrale di centrocampo che manca da oltre un anno. Le cessioni di Jorginho, Hamsik, Rog, Diawara in rapida successione hanno svuotato un reparto che ora chiede aiuto a Gattuso e a Lobotka di riprendere le redini della mediana. Poi si penserà, magari, anche alla corsia mancina e a qualche calciatore che proprio non ha spazio, per mandarlo in prestito altrove, in migliori lidi. Questo sarà il gennaio napoletano, una sorta di primavera anticipata che, però, per tradizione non ha mai entusiasmato più di tanto tifosi e addetti ai lavori subito dopo Natale.
Qualcosa di positivo, dieci anni fa, era stata fatta: nel 2010 il Napoli seppe strappare al Liverpool Andrea Dossena rinforzando la fascia sinistra e riportando in Serie A l’esterno. Un anno dopo, invece, sempre con Mazzarri alla guida, gli azzurri che lottavano per l’alta classifica andarono a prendere dalla Liga il difensore Victor Ruiz – senza troppa fortuna a Napoli – e soprattutto dal Catania Giuseppe Mascara, che viveva in Sicilia il suo periodo più florido. Il vero capolavoro invernale, però, arriva nel gennaio del 2012: De Laurentiis sborsa quasi 14 milioni per portare al San Paolo Edu Vargas, giovane fenomeno dell’Universidad de Chile. Tutti si aspettano grandi cose dal nuovo Lavezzi che però in azzurro deluderà ogni aspettativa siglando solo 3 gol – tutti nella stessa gara – prima della cessione un anno più tardi.
Le regine del gol, anno per anno.
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L’arrivo di Armero dall’Udinese e Rolando dal Porto furono i colpi dell’inverno 2013, quello che vide il Napoli tentare l’amarcord con il ritorno di Emanuele Calaiò in azzurro. Ma è per tutti il gennaio 2014 il miglior mercato invernale nell’era De Laurentiis: il primo Napoli di Rafa Benitez è terzo al giro di boa del Natale, insegue Juventus e Roma e stappa lo champagne di Capodanno con due acquisti, Jorginho dal Verona e un giovanissimo Ghoulam dal Saint Etienne. Un investimento da circa 15 milioni per due che diventeranno senatori in azzurro qualche anno più tardi. L’italo-brasiliano è andato al Chelsea un anno fa per oltre 60 milioni, l’algerino era arrivato a valutazioni altissime sul mercato prima dell’infortunio al ginocchio. Quell’anno arrivano anche Henrique dal Sudamerica e per la prima volta nella gestione ADL uno svincolato come Revéillère, che Rafa aveva già conosciuto al Valencia. Anche nel 2015 l’allenatore spagnolo avrà due buoni rinforzi come Gabbiadini (13 milioni alla Samp) e Strinic per la fascia.
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Deludente fu invece la prima sessione di acquisti invernale dell’era Sarri: il Napoli era tornato a volare dopo un avvio di nuovo ciclo complicato, ma a Natale gli azzurri avevano solo un punto in meno dell’Inter capolista. A metà gennaio gli azzurri sono campioni d’inverno ma i rinforzi Grassi e Regini non bastano per il sogno scudetto. Nel gennaio 2017 il crociato di Milik fa crack per la prima volta e l’investimento è importante: mai il Napoli aveva speso 18 milioni a gennaio, lo fa per Pavoletti che si rivela un flop, con dieci presenze e nessun gol in sei mesi. Nell’inverno del 2018 Giuntoli scommette sul giovane Machach, ma la scommessa non ha mai dato i suoi frutti in azzurro, mentre un anno fa la dirigenza non regalò alcuna pedina ad Ancelotti e ai tifosi. Che ora aspettano almeno un regalo di Natale per Gattuso.