(Italiano) Napoli, la fiammella si è riaccesa:adesso non soffiamoci su


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Il Napoli torna alla vittoria al San Paolo, per ora non in campionato. Due rigori di Insigne in undici minuti e il turno di Coppa Italia è superato.

Gli azzurri affronteranno la Lazio nel prossimo round a Fuorigrotta e punteranno alla conquista della semifinale.

Partita grigia contro il Perugia, davanti a poche migliaia di spettatori, risolta da una singolare doppietta dal dischetto del capitano (e in precedenza c’erano altri due rigori netti ignorati dall’inesperto arbitro Massimi).

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Gattuso sapeva di non poter sbagliare nella situazione delicata in cui si trova, con tre sconfitte in quattro partite di campionato, e infatti ha ridotto al minimo il turnover rispetto alla Lazio. Da bravo psicologo, ha riconfermato Ospina e il portiere, dopo il grave errore di sabato scorso all’Olimpico, si è caricato parando il rigore (inesistente) del Perugia, tirato da Iemmello. Il tecnico ha sottolineato la differenza tra il colombiano e Meret, che non può più ritenersi l’indiscusso titolare perché ha minore esperienza nell’impostazione dell’azione dal basso con i piedi, importante per Rino. I rigori segnati da Insigne e il rigore parato da Ospina sono piccoli segni del destino utili nella difficile stagione del Napoli, piombato domenica nella parte destra della classifica, la seconda fascia del campionato dove non appariva più da tempo.
 

La gestione del 2-0 è stata tranquilla nel secondo tempo, giocato dagli azzurri sotto ritmo, con Lozano rimasto tra i più vivaci perché vorrebbe conquistare più spazio mentre Llorente ha confermato il suo ridotto peso. Come previsto, Gattuso ha concesso 25’ al neo acquisto Demme, centrale di ordine e temperamento, per quanto si è potuto vedere in una partita contro l’ottava squadra di serie B, passata sotto la guida di Cosmi, l’allenatore che fece grande il Perugia di Gaucci, per superare la crisi. Presto scoccherà anche l’ora di Lobotka, il secondo acquisto per potenziare il centrocampo in un mercato di gennaio che in passato aveva visto poco operativo De Laurentiis anche quando – gennaio del 2016 – Sarri chiuse il girone d’andata al primo posto. Erano urgenti questi interventi in attesa che si svuoti l’infermeria: l’indisponibilità di Koulibaly e Maksimovic pesa in difesa perché Di Lorenzo rende di più sul lato destro (ma ci sono stati i buoni progressi di Hysaj) e in attacco non vi è un ricambio per Milik dopo l’infortunio di Mertens, che ha lamentato problemi fisici proprio quando doveva essere affrontato dal club il tema del suo futuro. Una squadra che ha problemi psicologici e tecnici (gravi gli errori dei difensori nelle ultime partite) non può permettersi di rinunciare a nessuno dei suoi uomini, specie a quelli che sono stati protagonisti dei migliori anni azzurri, come Koulibaly e Mertens appunto.
 

 

Insigne auspica che questo sia il «punto di partenza» per il Napoli in una stagione sciagurata, tra errori sul mercato e sul campo, sfociati nell’esonero di Ancelotti. Era inevitabile che si voltasse pagina: Gattuso sta umilmente cercando di creare quel filotto di risultati che consenta al Napoli di risalire in classifica, perlomeno avvicinandosi alla zona Europa League. Ha chiarito di non aver attaccato il suo predecessore, «padre calcistico», sulla preparazione: d’altra parte, era sotto gli occhi di tutti quanto fossero precarie le condizioni della squadra. Gli azzurri giocheranno altre due partite a Fuorigrotta in otto giorni, quelle con Fiorentina e Juve.

La suggestione del ritorno di Sarri al San Paolo, dove ha regalato spettacolo e illusioni per tre stagioni, è lontana. Sabato ci sono i viola da sfidare per spezzare il tabù casalingo in campionato, che dura dal 19 ottobre. Gattuso e la squadra confidano in una cornice differente e in uno stadio dove vi sia autentico calore. Si avverte, infatti, sempre meno il supporto del pubblico. Non è una questione di incassi, perché – secondo lo studio Deloitte Football Money League sui più importanti club europei – il botteghino ha inciso per l’8 per cento sui ricavi 2018-2019 del Napoli, saliti fino a 207 milioni. Il punto è un altro, non economico: è quel gelido clima. provocato da prestazioni e risultati modesti (Champions esclusa). Non è costante l’incoraggiamento di chi è presente e i gruppi organizzati hanno deciso di disertare le curve dopo i rigidi provvedimenti del club per le violazioni al regolamento d’uso dell’impianto. Per consentire agli ultrà di continuare a riunirsi e a tifare in piedi bisognerebbe creare le «standing safe area» esistenti in molti stadi europei, però l’articolo 6 del Decreto ministeriale del 18 marzo 1996 sugli impianti sportivi dispone l’obbligo di restare seduti in strutture all’aperto con capienza superiore ai 2mila posti. Situazione che rischia di restare irrisolta, così come non immediati sembrano gli sviluppi sul delicato fronte legale tra De Laurentiis e gli azzurri dopo l’ammutinamento del 5 novembre.
 

From: https://www.ilmattino.it/pay/edicola/napoli_perugia_coppa_italia_vittoria_gattuso_insigne-4983183.html
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