Un rigore il Napoli non lo vedeva da settembre, dalla gara di Lecce. 20 partite fa. Insigne il leader di questo Napoli che rinasce, nel senso che chiaro che lui che si prende sulle spalle ogni cosa sul campo. Bene il lavoro in mediana, anche se c’ qualcosa da rivedere sul gol su calcio d’angolo del Brescia: l resta imbambolato Manolas, ma anche quelli della prima linea. Qualche difficolt di Politano che si impegna, e non poco, a fare anche quello che fa Callejon, ma manca ancora nello spunto. Ancora una volta meglio Mertens che Milik. L’impressione che Gattuso abbia davveri fatto poco turnover pensando al Brescia e molti di quelli che hanno vinto qui giocheranno marted sera in Champions.
6 OSPINA
Sul gol di Chancellor non può far nulla. Il bus parcheggiato dal Brescia è talmente distante dal parcheggio di casa sua che si vede raramente iniziare la manovra coi piedi dall’area azzurra dove Balotelli e soci non arrivano praticamente mai. Uscite sicure nell’assalto finale dei padroni di casa
6,5 DI LORENZO
Spinge con tatto ma senza eccessiva sostanza, l’inizio non è semplice, poi trova qualche cross in più nel finale di frazione dove sul suo lato incrocia Martella. Regge bene nella ripresa, è solido, molto deciso. Si alterna negli spostamenti in avanti con Rui con la precisione di un orologio svizzero
6 MANOLAS
Non molto reattivo in occasione del gol bresciano, anche se Chancellor sguazza nel’area azzurra come un bebé quando fa il bagnetto. Non è tutta colpa sua, visto che Chancellor parte dalla seconda linea, ha modo di sviluppare il terzo tempo, sull’ultimo passo avrebbe potuto fare di più il centrale greco
6,5 MAKSIMOVIC
Senza sbavature, qualche fallo speso in modo intelligente come nel finale di frazione su Balotelli. Mario gli sfugge al 72′ e in scivolata sfiora il pari. Pochi errori in uscita, un passo da parta e di grande determinazione. Poi prende il sopravvento su ogni cosa quando il Brescia tira fuori la testa del guscio
6 MARIO RUI
Una gara a portare acqua sulla fascia per mettere ostacoli a Bjarnason e Bisoli. Scende e si sovrappone, mantiene un baricentro altissimo per consentire di creare superiorità sulla sinistra. Non commette sbavature in fase difensiva e nella ripresa vede Balotelli calciare due volte verso la sua porta.
7 FABIAN RUIZ
Un gol che vale il biglietto, colpo di classe con una naturalezza che è di pochi, facsimile della rete fatta in coppa Italia all’Inter. All’inizio il suo passo non regala particolare dinamismo al reparto: è schierato a destra, Dessena lo infastidisce. Ma la sua prova è un crescendo, prova di una condizione quasi al top.
6 DEMME
Schermato sia da Bjarnason sia da Zmrhal, riesce a farsi vedere, comunque, sempre nel primo giro-palla del Napoli e tiene bene il varco centrale. Deve cercare di cogliere l’attimo nel triangolo di fuoco dove si incrociano le gambe un po’ di tutti ma non sempre riesce a trovare l’intuizione giusta.
6 ELMAS
Tornato a fare un lavoro che forse non sente non suo, si è immolato con sereno coraggio. Schierato da interno di centrocampo, appoggia con continuità l’azione di Insigne, si butta dentro senza palla, ma spesso pasticcia e quasi ingolfa la fantasia del fantasista di Frattamaggiore. Non ha mai paura di nulla.
5,5 POLITANO
Difficile trovare uno spunto, una situazione di superiorità creata, con il Napoli che gioca meno dalla sua parte, con i movimenti che non sono tali da farsi premiare. Fatica a decidere cosa fare per il primo tempo, poi un po’ si ritrova nella corsa e nelle progressioni. E si fa vedere per i recuperi difensivi.
6 MERTENS
Manca la stoccata che decide, nonostante una difesa avversaria che alza il muro ma non pare essere fatta di cemento. Al secondo minuto sfiora il gol numero 121 con una parabola che bacia la traversa e poi sparando sul portiere un assist di Insigne. Si muove con continuità ma anche con frenesia.
6,5 INSIGNE
Il suo primo tempo si condensa in un fendente per Mertens che squarcia la difesa del Brescia, tanto possesso palla, poca consistenza, come gli altri compagni, negli ultimi 25 metri. Poi i volumi e i ritmi di gioco si alzano, e la sua diventa una gara di valore. Il rigore trasformato lo rende il capocannoniere di Gattuso.
5,5 MILIK
Prende il posto di Dries e con lui il 4-3-3 diventa ben altra cosa. Fa fatica a tenere posizione e a far salire la squadra come vorrebbe Gattuso e in ogni caso entra quando la spinta degli azzurri è calata e il pallino è tra i piedi dei padroni di casa. Si fa notare per qualche contrasto senza remore a metà campo.
6 ZIELINSKI
Il suo impatto sulla partita è assai positivo, di solito fatica a capire dove è finito: stavolta invece si cala nel personaggio, perché c’è da stringere i denti, lottare con l’animo del combattente ed evitare escursione pericolose che possano squarciare il centrocampo. E recita bene la sua parte. Fino al 95′.
sv ALLAN
Cinque minuti appena ma servono per il gesto simbolo della serata: il bacio di Gattuso al centrocampista brasiliano a coronare la pace. Entra quando il Napoli ha ormai smesso di palleggiare e lui prova a rianimarlo con la sia grinta e la sua corsa. Rincorre chiunque, dimostrando di avere anche umiltà.
7 GATTUSO
Ha preparato la gara con attenzione e con rispetto dell’avversario, lasciando spesso anche tre difensore a guardia di Balotelli per scongiurare disastrose ripartenze. Il Brescia fa gol alla sua prima e unica conclusione nello specchio del primo tempo, ma questo è il calcio e Rino lo sa bene. Ma lui fa conservare ai suoi solidità e sicurezza, che in altri tempi venivano smarriti. Il Napoli ha giocato senza pensare al Barcellona, con grande impegno e convinzione. Non ha brillato per il gioco, ha sbattuto contro il catenaccio dei padroni di casa che altro non potevano, ma usando la testa. E con la testa Gattuso ha vinto.