(Italiano) Napoli, l’appello all’umiltà di Jorginho: «Lo scudetto sarà una conseguenza»


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L’agente Joao Santos lo aveva svelato in radio qualche giorno fa: «Il prossimo sarà l’anno di Jorginho» e il centrocampista italo-brasiliano non disdegna l’idea, come fatto intendere ai microfoni di Tv Luna. «Perché io possa fare bene serve che tutti i miei compagni e lo staff facciano un buon lavoro. Il merito personale viene in secondo piano, al primo posto c’è la squadra. Io sono comunque orgoglioso di quello che ho fatto e di quello che farò, proverò a migliorarmi sempre».

Nonostante le parole di Maurizio Sarri, i tifosi azzurri presenti a Dimaro in questo lungo ritiro trentino chiedono alla squadra di riportare in città lo scudetto, un obiettivo possibile ma difficile anche secondo Jorginho. «Non sono scaramantico, dobbiamo pensare solo a vincere le partite e la somma si farà alla fine. In ogni gara dobbiamo avere la fame giusta, anche nelle partitelle tra di noi. Lottiamo per vincerle tutte, lo scudetto sarebbe una conseguenza. Non oso immaginare cosa potrebbe accadere a Napoli in caso di tricolore, ma sappiamo che è difficile. Serve umiltà, non possiamo pensare di vincere le partite senza soffrire. Non è solo con il bel calcio che si vince, ci saranno gare difficili e lì dovremmo essere bravi a vincere lo stesso. Sacrificherei 15 giorni con la mia famiglia pur di vincere il campionato».

L’avversario del Napoli, però, sembra poter essere il Napoli stesso, troppo spesso costretto ad errori che hanno portato via punti decisivi nelle ultime due stagioni. «Dobbiamo provare a migliorarci rispetto allo scorso anno. Dobbiamo provare a fare sempre meglio, se riusciamo ad andare oltre i nostri limiti possiamo fare grandi cose», continua il playmaker azzurro, che dovrà lottare per il posto ancora con Diawara. «Bisogna chiedere a Sarri come convincerlo. La verità è che tutti vogliono giocare, ma in un gruppo tutti devono dare il proprio contributo. Io vorrei sempre giocare, quando gioca Amadou spero sempre che possa dare una mano per portare la squadra alla vittoria».
 

From: Il Mattino.

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