La chiave di lettura più mirata l’ha fatta Sarri nell’ultimo discorso alla squadra prima dello sciogliete le righe in Val di Sole. «A inizio stagione la condizione fisica conta più dell’aspetto tecnico». L’avvertimento è chiaro: il Napoli potrà avere anche più qualità di ogni potenziale avversario che potrà venir fuori dal sorteggio playoff Champions, ma a metà agosto le gambe sono una componente essenziale. Spesso la principale, in grado potenzialmente di annullare il divario tecnico.
Questo aspetto ha obbligato Sarri e i suoi preparatori a organizzare un lavoro nuovo rispetto alle ultime due stagioni, in modo da arrivare al grande appuntamento con i muscoli sufficientemente sciolti e i polmoni senza buchi di carburazione. Può sembrare un controsenso aver iniziato la preparazione con così largo anticipo, ma non lo è: perché la prima fase, quella più dura tra i monti, serve per aumentare la resistenza. La seconda, che parte venerdì pomeriggio quando la squadra si ritroverà a Castel Volturno (Hamsik ne approfitta per festeggiare in Slovacchia il suo compleanno), punterà a dare velocità alla squadra. Il lavoro dello staff è stato per questo modificato rispetto al recente passato: piccoli accorgimenti sulla quantità, anche se la filosofia del lavoro è la stessa. Con un obiettivo su tutti: portare i giocatori a raggiungere l’alta intensità che Sarri vuole vedere in campo. Un programma mirato. Al Napoli si lavora in team: Francesco Sinatti, che è con Sarri da anni, è il responsabile della preparazione ed opera a stretto contatto con Francesco Calzona e Simone Bonomi che, attraverso lo studio dei test di valutazione giornalieri raccolti nei 21 giorni di Dimaro, possono monitorare condizioni e parametri di ogni giocatore e intervenire sulle schede di lavoro a partire proprio da venerdì.
Perché la fase 2 prevede anche molto lavoro personalizzato, tenendo conto dei dati raccolti in queste settimane. C’è chi è più dietro degli altri, per condizione (per esempio Allan, Zielinski, Maksimovic) mentre altri sono molto più vicini a un buono stato di forma (Mertens, Insigne e Ounas). Milik è stato tra gli osservati speciali: negli ultimi giorni è stato messo a riposo proprio perché i test dimostravano un eccessivo affaticamento. Lo staff medico di De Nicola è fondamentale in questa fase iniziale della stagione: perché arriva dai medici il segnale della spia luminosa che rischia di affaticare i muscoli dei giocatori in questo periodo. La parte più dura della preparazione è comunque alle spalle. Sarri crede molto nell’individualizzazione dell’allenamento e cerca di coinvolgere il più possibile la squadra con esercitazione con la palla. Nei prossimi venti giorni, il pallone ci sarà sempre: la tendenze sarà quella di far svolgere anche i lavori con un obiettivo fisico con la palla. Pur mantenendo delle esercitazioni a secco, importante per raggiungere il cento per cento degli obiettivi. In genere, al mattino Sarri e il suo staff continueranno a concentrare la parte atletica. Da venerdì i calciatori faranno esercizi ad alto ritmo, ma inferiore a quelli fatti in Val di Sole. Ci sarà un lavoro per far crescere la potenza aerobica su diverse distanze, ricavate dai test fatti qui in ritiro.
Cambierà l’alimentazione, nei giorni napoletani. I pasti dovranno essere più frequenti, proprio per le alte temperature che attendono gli azzurri. Molta acqua, vegetali e alimenti non raffinati in primo piano. Ci sarà grande cura nell’idratazione dei giocatori perché è fondamentale che reintegrino sempre i liquidi che hanno perso.
From: Il Mattino.