Primo appuntamento la coppa Italia, poi la rincorsa in campionato alla zona Champions League: il Napoli riparte già a mille con partite subito decisive. Alla ripresa il ritorno della semifinale contro l’Inter il 13 giugno e il 17 l’eventuale finale all’Olimpico di Roma contro la vincente tra Juve e Milan. Gli azzurri hanno in programma di disputare la prossima settimana una seduta di allenamento con partitella in famiglia al San Paolo per ritornare allo stadio (l’ultima partita si giocò contro il Torino il 29 febbraio, tre mesi fa) prima del match contro l’Inter e abituarsi alla situazione delle porte chiuse.
LA COPPA ITALIA
Vincere la coppa Italia significherebbe riconquistare il trofeo dopo sei anni (l’ultimo fu vinto nel 2014) e sarebbe il terzo dell’era De Laurentiis (il primo venne conquistato nel 2012). E alzare il trofeo in termini economici assicurerebbe al Napoli 5.3 milioni per i diritti tv (alla finalista ne andranno 3,2) e a questi andrebbero aggiunti i ricavi per la partecipazione alla Supercoppa, cifra che ammonterebbe a circa 3.3 milioni se la finale si giocasse in Arabia Saudita (2 in altra location) e in più bisognerebbe aggiungere i circa 3 milioni per la partecipazione certa alla fase a gironi di Europa League: in totale, quindi, circa 11.6 milioni (10.3 se la Supercoppa non si giocasse in Arabia Saudita). Gli azzurri nella semifinale di ritorno con l’Inter partono dal successo per 1-0 del match di andata firmato da Fabian Ruiz: un vantaggio da conservare nel match a porte chiuse al San Paolo, la prima partita del Napoli al ritorno in campo dopo lo stop per l’emergenza coronavirus.
LA RINCORSA CHAMPIONS
In campionato gli azzurri sono al sesto posto, al momento a nove punti di distanza dall’Atalanta, quarta in classifica (la Roma quinta ha sei punti in più) ma la squadra di Gasperini ha anche il recupero da giocare contro il Sassuolo il 21 giugno e in caso di vittoria potrebbe allungare il vantaggio a più dodici. Il Napoli, quindi, in 12 partite (sei in casa e sei in trasferta) dovrà provare una rincorsa complicata ma non impossibile e ovviamente decisivi saranno i due scontri diretti proprio contro Atalanta e Roma, a distanza di tre giorni uno dall’altro il 2 e il 5 luglio, dopo le due partite che la squadra di Gattuso avrà in programma contro il Verona (il 23 giugno) e la Spal (il 28 giugno). Gli azzurri dovrebbero tenere un ritmo molto alto e confermarsi sul trend espresso nell’ultima fase prima dello stop al campionato. La qualificazione alla Champions League garantirebbe come cifra per la partecipazione alla fase a gironi 15,25 milioni (questa la cifra riferita all’edizione attuale), alla quale vanno aggiunti i ricavi per il ranking storico, cifre che però potranno essere stabilite solo al momento effettivo che si conoscerà il quadro completo delle 32 partecipanti (quest’anno il Napoli ha incassato 15,5 milioni per il ranking storico e 7,5 milioni per il market pool).
L’ACCOPPIATA
Al Napoli, quindi, se riuscisse a centrarla, l’accoppiata coppa Italia-qualificazione in Champions League varrebbe almeno 23.85 milioni (8.6 dalla vittoria della coppa Italia e per la partecipazione alla finale di supercoppa in Arabia Saudita e 15.25 dalla partecipazione alla fase a gironi della Champions League) ma a questo andrebbero aggiunti i soldi ricavati per il ranking storico e il market pool, cifra che per gli azzurri in quest’edizione di Champions League è stata di 23 milioni (e poi si andrebbero ad aggiungere i ricavi per le vittorie nel girone, 2.7 milioni, e i pareggi, 900mila euro). E il Napoli sarà impegnato in questo finale di stagione anche nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League a Barcellona, in caso di passaggio del turno e di qualificazione ai quarti il club incasserebbe altri 10.5 milioni di euro.
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