(Italiano) Osimhen, una macchina da gol: così ha già conquistato Gattuso


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Inviato a Castel di Sangro

Cavani? Higuain? Calma. Per sedersi sul trono, come si intitola la sua canzone preferita cantata dalla star dell’hip-hop nigeriano Olamide (e che già in tre occasioni ha cantato in ritiro), ne deve passare di acqua sotto i ponti. Però Osimhen ha iniziato davvero con il piede giusto la sua avventura nel Napoli. Ovvio, era un’amichevole e null’altro (anzi, più complicati i duelli in allenamento contro Rrhamani, Luperto e company che con quelli dell’Aquila) ma i segnali di quello che è Victor sono arrivati a tutti. Anche nelle partitelle del pomeriggio: quando il nigeriano è lanciato in campo aperto dà l’impressione di essere davvero devastante in accelerazione. E infatti, le statistiche della Ligue 1 dicono che con Mbappé è stato l’unico a superare per ben 5 volte la velocità di 35 km/h. Per capire di cosa stiamo parlando, basta risalire al 9 agosto 2009 quando Usain Bolt ha fissato il record dei 100 metri in 958 alle media di 37,5 km/h. Ovvio, Victor raggiunge quella velocità in uno scatto meno prolungato, ma il confronto dà l’idea di cosa è Osimhen e perché Gattuso ne è rimasto così stregato da passarci giornate intere al telefono nel corso del lockdown.

Bruno Dominici, il preparatore atletico, ha cucito per lui un vestitino su misura: quasi sei mesi senza giocare una partita. E venerdì dopo 35 minuti, il nigeriano è andato in fatica. Normale, normalissimo. Tutto previsto. Motivo per cui ieri ha avuto per sé un piano di recupero personalizzato: un po’ di palestra e relax nell’hotel qui a Castel di Sangro dove il Napoli resterà fino a venerdì. Giornata di lavoro anche per Gattuso e il suo staff: c’è da pianificare tutto la preparazione fino all’inizio del campionato. L’abito tattico, 4-2-3-1 o 4-3-3, dovrà essere quello che valorizzerà al meglio la sua velocità, consentendo ad Osimhen di poter bruciare il campo con la sua falcata. Poco importa se il primo, ma anche il secondo tentativo di scatto vengano vanificati dalla difesa avversaria, se le scorribande iniziali non si tramutano in gol come è avvenuto nella prima uscita stagionale in ritiro. Gli indici mostrano un’elevata capacità organica, una resistenza molto alta allo sforzo e alla fatica che consentono ad Osimhen di strappare per un numero elevato di tentativi durante il corso della gara.
 

 

Le schede tecniche nella mani dello scout del Napoli e che hanno convinto De Laurentiis a investire 80 milioni di euro raccontano di una grande velocità che si sposa con un controllo di palla efficace, anche quando è orientato e teso a saltare l’uomo con il primo tocco: questo il motivo per il quale per Osimhen serve il pallone in verticale, sul destro o sulla corsa. E se lo scambio stretto è un aspetto migliorabile, anche perché calcia ancora con molta forza, ma sul quale il nigeriano parte da un’ottima base tecnica, più complesso chiedergli di servire il compagno sul lungo, più difficile chiedergli una capacità di regista offensivo che abbia visione complessiva del gioco. Questo il motivo per il quale far giocare tre uomini tecnici alle sue spalle potrebbe favorirne il rendimento e la prolificità: serve portarlo al tiro, come ha fatto il Lille nella scorsa stagione. Il nigeriano, infatti, con 3.2 conclusioni a gara, è stato il giocatore del campionato francese che ha tirato di più dietro Neymar e Mbappé. È alto un metro e 86, in allungo è imprendibile, ma anche sui primi passi ha una rapidità di piedi da non sottovalutare. Motivo per cui in passato ha anche giocato esterno. Il limite? Nel gioco spalle alla porta quando deve usare il suo fisico in maniera più tecnica. Stanno tutti al lavoro per farlo crescere. Ma ci vogliono calma e pazienza. Il percorso è appena iniziato.

From: https://www.ilmattino.it/sport/sscnapoli/osimhen_macchina_da_gol-5431936.html

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