Non esiste legge del turnover per Sarri. Non è mai esistita. Magari colpa delle sue letture. Orwell, per esempio, lo avrà condizionato: tutti sono uguali, tranne quelli che sono sempre un po’ più uguali degli altri. Ma se voi foste nei panni di Sarri, avreste tra tre giorni il coraggio di togliere Mertens (e mettere Milik), inserire subito Mario Rui (al posto di Ghoulam), gettare nella mischia Maksimovic (lasciando in panchina Albiol)? Sicuramente no, soprattutto quando si trovano in queste condizioni di forma e soprattutto quando le alternative non sono ancora di livello e il ricambio non ancora all’altezza del pezzo originale.
Napoli-Nizza vale quasi un quarto del fatturato del club azzurro: ci sono in palio una cinquantina di milioni di euro (in ogni caso, l’Europa League quest’anno garantisce almeno 20 milioni di euro di premi) ma anche il prestigio di prendere parte per la seconda edizione consecutiva alla Champions. Il piacere di esserci mercoledì notte, nell’andata del playoff, è direttamente proporzionale all’importanza della partita. Per raggiungere i gironi di Champions conterà, come sempre, lo spirito di gruppo: ma vuoi mettere esserne uno degli artefici? Meno tre al primo atto, e nella testa di Sarri la squadra che sfiderà i francesi rivelazione dell’ultima Ligue 1 è già bella che disegnata. Come sempre Maurizio fingerà di sciogliere i dubbi nelle ultime ore, anzi «dopo l’ultimo allenamento della mattina» come ama dire lui, ma in linea di massima le maglie che hanno un padrone sicuro sono tutte e undici.
In campo andranno gli intoccabili di Sarri, gli «untouchables» azzurri. Non c’è da sgomitare, ognuno resti comodo al suo posto. Le scelte sono fatte. Le jeux son fait. Tocca a loro agli intoccabili, inattaccabili, insostituibili, imprescindibili di Sarri: Albiol e Koulibaly, Jorginho e Allan, Insigne e Callejon. Almeno in questa fase iniziale della nuova stagione le gerarchie sono delle certezze. Poi queste certezze si sbricioleranno. Ma tempo al tempo. Premesso che il sistema di gioco sarà il 4-3-3 non ci sono ballottaggi di sorta. Né voglia di Sarri per fare esperimenti, test. La notte di Champions è vitale, per tutti. Sarri compreso. Le condizioni atletiche dei fedelissimi non lo preoccupano: d’altronde, forse solo Hamsik appare indietro rispetto agli altri, o meglio rispetto a quelle che erano le previsioni di luglio. Ma Sarri non farà a meno del capitano in questo primo crocevia della stagione.
Così è. Poi magari a Verona, sabato nell’esordio in campionato e alla vigilia del ritorno in Costa Azzurra, il tecnico di Figline darà spazio a qualcun altro (ai soliti ballottaggi dello scorso anno, ci sarà anche quello tra Rui e Ghoulam) ma la Champions in ballo non consente di dare spazio ai test. D’altronde, il Napoli è rimasto così com’era, proprio per arrivare all’appuntamento del preliminare con meno incognite possibili.
Sarri si aspetta di veder correre molto il Nizza: non solo perché ha già due gare ufficiali tra le gambe (due sconfitte nelle prime due giornate di campionato) ma perché si immagina che per compensare la superiorità qualitativa del centrocampo azzurro, Favre imposti la partita sulla velocità. Nella seduta pomeridiana di ieri ha parlato alla squadra proprio di questo aspetto. Non ci sarà rimescolio di uomini, mercoledì: il nuovo Napoli sarà tale e quale a quello vecchio, con i pretoriani di Sarri a giocarsi il passaggio nella fase a gironi.
From: Il Mattino.