Prima di ritornare a sognare occorre rimediare. La caccia a un terzino di grido a gennaio, che riesca o meno, è dunque posposta alla necessità urgenti, quelle sulle quali Cristiano Giuntoli si deve concentrare nei prossimi giorni per appagare i bisogni di Rino Gattuso. Che, comunque vada, non metterà certo il muso. La coperta è corta sulla fasce, molto corta. La positività di Hysaj ha messo in evidenza la questione. Perché arrivi un terzino, però, è necessario cedere Ghoulam, anche in prestito. Perché l’algerino ha uno stipendio altissimo (4,4 milioni lordi). Se va via, possibile l’assalto a Emerson Palmieri che fino a fine anno potrebbe accontentarsi di 1,5 milioni di euro di ingaggio. Col Chelsea, peraltro, i rapporti sono idilliaci. E di Ghoulam si parlerà nelle prossime ore con il suo agente, il potente Jorge Mendes. Ovviamente l’argomento principale di questo briefing sarà il rinnovo di Gattuso: il contratto è lì che va su e giù (virtualmente) tra la sede della Gestifute, a Porto, e quella della Filmauro, a Roma. Non ci sono intoppi clamorosi, restano da perfezionare i dettagli. E poi arriveranno le firme per un rinnovo fino al 2023.
LA RIPRESA DI RINO
Sono stati giorni di riposo per Gattuso. Da quando c’è stato il riacutizzarsi della miastenia, ha saltato un solo giorno di allenamento a Castel Volturno. Per il resto, nonostante i patemi e le preoccupazioni, non ha mai smesso di guidare gli azzurri. Certo, con il supporto del suo alter ego, Gigi Riccio. Il primo a sapere dei suoi tormenti è stato proprio Riccio, che già aveva vissuto con lui l’ultimo momento critico al Milan. Dietro il problema all’occhio, la cui diagnosi adesso è nota così come la cura, ci sono stati mesi di ansie e preoccupazioni. In queste ore Gattuso sa che bisogna solo riposarsi. Ed è quello che sta facendo. La pausa arriva al momento giusto e già il suo stato di salute sta migliorando. Piano piano. «Voglio fare un appello a tutti i ragazzini che soffrono quando hanno qualcosa di strano e non si vedono belli allo specchio. La vita è bella e bisogna affrontarla senza nascondersi», ha spiegato Ringhio dopo l’1-1 col Torino. E il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha sottolineato in un post sui social il valore delle parole di Gattuso: «Un esempio soprattutto per i più giovani a non arrendersi mai davanti alle difficoltà della vita e a superarle anche attraverso lo sport». In questi giorni non mancano mai le telefonate di Aurelio De Laurentiis, davvero preoccupato per le condizioni del suo allenatore. Gli ha persino consigliato alcuni medici, ma Gattuso è seguito fin dal primo giorno da uno staff bolognese.
L’OBIETTIVO
Gattuso sa che c’è un problema di stanchezza tra i suoi ragazzi e quindi pur essendo preoccupato per i risultati negativi delle ultime tre partite, è assai fiducioso. Ha un gruppo compatto (lo ha dimostrato che dopo la sua decisione di andare in ritiro, la squadra ha subito condiviso), che apprezza i suoi metodi di lavoro e il suo stile di gioco. Tutte condizioni essenziali per 2021 pieno di soddisfazioni. Il bel Napoli uscito sconfitto dall’Inter si è evaporato con Lazio e Torino più che altro per le troppe assenze che hanno costretto a un turnover limitato.
E i sogni? Gattuso non li archivia, ma nemmeno li alimenta per non creare illusioni. Lo scudetto non è mai stato tra gli obiettivi né del club a inizio stagione né i suoi: Gattuso sa che la qualificazione alla Champions farà la differenza nel giudizio finale di De Laurentiis. Ma senza trascurare che a tutti piacerebbe riaprire la sala dei trofei con la Supercoppa, in palio il 20 gennaio a Reggio Emilia.