(Italiano) Gattuso e il curioso paragone con Brad Pitt


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Il tecnico del Napoli: “A volte va bene vederci bruttini però concreti”

E alla fine ci pensa un fedelissimo. Un totem. Un uomo voluto fortemente: Bakayoko. Lui, l’ultimo acquisto del mercato estivo che in pieno inverno ha riscaldato il cuore e la panchina di Gattuso con un gol che vale oro. Triplo: «Con lo Spezia è stata una mazzata importante, non ho mai visto da allenatore 33 tiri in porta e 13 palle-gol senza segnare: non era facile venire qui a vincere dopo aver perso una partita incredibile, però ci siamo ripresi». Sì, il Napoli ha reagito e alla fine ha anche rosicchiato due punti all’Inter e agganciato l’Atalanta in classifica. Niente male, nonostante le difficoltà. «La squadra è viva e deve giocare sempre al massimo perché abbiamo obiettivi importanti. Ci siamo ripresi quanto abbiamo lasciato quattro giorni fa». E per il momento basta.

E allora, la rinascita. Il ritorno alla vittoria dopo un mercoledì sbranati dai leoni. Alla ricerca del famigerato, ormai famigerato veleno: «Sono d’accordo, ci manca. Io non mi arrabbio tecnicamente, ma sulla questione dell’annusare prima le situazioniTante volte non annusiamo il pericolo: se andiamo a vedere i numeri di questa partita con l’Udinese sono ancora una volta incredibili. Abbiamo subito qualche tiro in porta in più, è vero, ma eravamo sempre là: abbiamo avuto tre volte la palla del 2-0 e Musso li ha salvati». Grandi parate, sì, però… «Io non posso vedere che dopo un errore sbagliamo ancora: dobbiamo pensare da squadra e annusare il pericolo». Ancora e ancora: un concetto che ripete fino alla noia anche ai suoi in privato. «È un problema che la squadra si porta dietro da tanto tempo, da prima della mia gestione: da un punto di vista della mentalità non sappiamo soffrire, non siamo mai stati grandi, ma a tratti lo stiamo facendo». Grandi numeri e poca concretezza. «Nel calcio esiste la parte emotiva e quella caratteriale: si può migliorare anche quella. Sotto questo punto di vista non siamo ancora pronti al cento per cento ed è mio dovere chiedere ai miei calciatori di migliorare: con lo Spezia non si può parla di sfiga, piuttosto di mancanza di cattiveria. Non dobbiamo vederci sempre come Brad Pitt, anzi: a volte dobbiamo vederci anche come Calimero. Un po’ bruttino, non succede nulla».  

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