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E’ una delle poche certezze di questo momento. Soprattutto si è presa la fascia destra dopo il forfait forzato di Lozano, fuori per ancora diverso tempo. Matteo Politano stringe i denti e gioca e spesso trova anche il colpo di genio. Come l’assist per Zielinski a Bergamo per il momentaneo pareggio contro l’Atalanta che aveva fatto illudere il Napoli. Già con il Granada aveva dei dolori al costato che non lo facevano respirare bene. Al Gewiss Stadium si è indurito, dopo un tackle avversario, un muscolo della gamba sul finire del primo tempo, e sembrava che l’ex Inter e Sassuolo dovesse uscire in quel momento. Invece è rimasto in campo, risultando uno dei migliori. Gattuso per giovedì sera ha bisogno del suo genio, delle sue giocate mancine per la rimonta con il Granada.
Sei gol e tre assist nelle 19 partite di campionato sono buoni numeri, a testimonianza della crescita mentale del ragazzo che a 28 anni deve trovare la definitiva consacrazione, dopo una buona carriera in serie A che però non sempre è parsa all’altezza del suo talento. Il suo record in A, nel 2017/18 con il Sassuolo, di dieci gol stagionali a questo punto è alla sua portata. Nel biennio interista solo al primo anno, con 36 presenze, rispettò le attese, rimanendo ai margini l’anno successivo, sino a quando a gennaio arrivò a Napoli. Nella squadra azzurra la situazione era già implosa e Gattuso stava riannodando i fili del discorso. Per lui 15 partite e due gol. In una seconda parte di campionato che tra Covid, vittoria di Coppa Italia e lontananza dalla zona Champions, molto poco aveva da dire. Quest’anno invece ha trovato molto più spazio. Gattuso gli ha lasciato sempre la destra, dirottando qualche volta Lozano a sinistra, preferendo sempre il piede invertito per permettere agli esterni azzurri di accentrarsi per trovare il tiro. Doti balistiche nelle corde di Matteo che ha spesso concretizzato in gol. Sperando che si ripeta giovedì al Maradona Stadium.