Per secoli l’emblema della furbizia, dell’astuzia e dell’intelligenza è stato l’eroe di Omero, Ulisse. Sempre il suo nome, infatti, è risuonato e risuona nell’aere quando nasce in qualsiasi ambito la necessità di attribuire a qualcuno la capacità di risolvere un problema fastidioso facendo affidamento più sulla testa che sulle mani e sulle gambe. Ebbene, ormai l’equazione omerica non è più così infallibile e questo perché da anni ormai a Napoli c’è Dries Mertens. Nessuno, infatti, come e più di lui, sa come sbrogliare una matassa sporca e ingarbugliata. Dopo due mesi di stop and go dovuti a un infortunio alla caviglia, invece, Mertens torna in campo col Benevento e risolve in un sol colpo, con un gol che sembra facile ma che facile non lo è, parecchi dei problemi che turbano da settimane il sonno dell’allenatore, della squadra e dei tifosi.
Con il gol messo a segno con il Benevento, infatti, ieri Ciro Ulisse in un sol colpo ha innanzitutto portato la squadra in vantaggio e finalmente in direzione della vittoria in campionato. Poi ricompattato l’ambiente dedicando il gol al magazziniere Tommaso Starace e con un’esultanza goliardica e ballerina ha riportato il sorriso dopo mesi di felicitazioni post rete mugugnanti e seriose. E non è tutto. Trasformando in gol un suo assist, Mertens ha riportato alla ribalta anche un altro reduce del sarrismo, Ghoulam. Ora, è chiaro che non ha dovuto combattere contro eserciti e ciclopi ma questo non rende Dries meno leggendario di Ulisse. Certo, finora nessuno gli ha ancora dedicato un poema in esametro dattilico ma se continua così a Napoli dovremo dedicargli almeno una piazza!