Rivederli insieme, in campo, tutti e due, dall’inizio è ancora solo nelle fantasie. Mertens più Osimhen magari sarà solo un assaggio nel finale di gara, ma nel frattempo vanno gustati uno alla volta. Per Gattuso, dunque, va fatta una scelta. E per stasera i giochi sono fatti: parte il belga, come falso nove o vero nove, fate voi. In ogni caso, punta centrale. Il dilemma, dunque, è risolto. Mertens sta bene, quindi tocca a lui. Poi chiaro se le cose dovessero andare di traverso, quei due là possono coabitare anche dentro uno scantinato. Insomma, tocca a Dries, contro il Milan con cui non è che abbia chissà che numeri straordinari: dei suoi 131 gol in azzurro, appena tre sono stati realizzati ai rossoneri. E mai a Milano.
In ogni caso, contro il Milan Ringhio non vuol concedere alla suggestione più spazio di quanto sia opportuno: gli preme l’equilibrio al tecnico azzurro perché conosce quanto siano terribili i rossoneri di Pioli. Mertens dà maggiore garanzie, in questo momento. E nella battaglia che si aspetta di affrontare, è preoccupato di coprire gli spazi, insomma di attaccare in tanti ma anche di tornare a difendere senza amnesie, disattenzione, regali. E allora nella distribuzione dei pesi, spazio a Fabian e Demme a centrocampo, con compiti da sgobboni e non solo di costruzione. E Bakayoko scivola in panchina. Oggi la partita ha tutta la faccia di un bivio determinante, c’è poco da fare: una vittoria consentirebbe a Gattuso di raddrizzare definitivamente la barca, sballottata dal tempestoso clima di queste ultime settimane e dai tantissimi infortunati e puntare mari più sereni.
IL TRIDENTE
Milan-Napoli di stasera è un crocevia decisivo per il campionato. È stata una sfida che ha fatto un’epoca negli anni 80. Non ci piove. E lo sliding doors che attende gli azzurri all’imbocco del Meazza spalanca a due mondi agli antipodi. Vincere significa arrivare a -6 dal secondo posto e risucchiare anche il Milan nel mischione, perdere (o anche pareggiare) significa fare passi all’indietro dalla zona Champions (la Roma gioca a Parma). In ogni caso, sono due pianeti distanti anni luce, non solo in termini aritmetici. Vincere sul campo del Milan, tornare a sconfiggere in questo campionato una big (fino ad adesso il Napoli ha battuto solo Roma e Atalanta nel vecchio San Paolo) avrebbe il senso vero della svolta e restituirebbe definitivamente autostima alla banda Gattuso. In ogni caso, Politano e Insigne agiranno ai lati e Zielinski da sottopunta come da tradizione negli ultimi tempi. Hysaj è in vantaggio (netto) su Rui. Le scelte vengono fatte seguendo l’unica gerarchia della condizione psicofisica ma finché Lozano non torna c’è poco da fare: l’esclusione del messicano ha un certo alone di mistero, perché sembrava davvero recuperato almeno per la panchina. Ma all’ultimo secondo il medico Canonico e Gattuso hanno deciso di non correre rischi e di tenerlo al riparo da ricadute perché visto che è un giocatore esplosivo, che non si trattiene, il pericolo è dietro l’angolo. Con la Roma sarà al top. È in difesa che a un tratto torna l’emergenza: Rrahmani rimedia un leggero stiramento ma è l’esclusione dalla lista dei convocati di Manolas che sorprende. È tornato a lamentare dei problemi fisici che sembravano superati e che invece (evidentemente) non lo sono. Diciamo che l’errore con il Sassuolo non lo ha aiutato. Intanto, resta a Castel Volturno ad allenarsi.
UNA ALLA VOLTA
Gattuso non ha nascosto a De Laurentiis la sua soddisfazione per aver evitato la trasferta di mercoledì in casa della Juventus. Una piccola vittoria nel Palazzo per il club azzurro, perché mica è vero che la logica trionfa sempre. In ogni caso, Gattuso è abituato a vivere davvero alla giornata. E ora c’è il Milan e il suo ritorno nello stadio dove ha vinto tutto quello che c’era da vincere. Impossibile non essere emozionato nella sua prima volta da avversario dei rossoneri nel caro Meazza. La gara dell’andata e il gomito di Ibrahimovic su Koulibaly, in ogni caso, gli stanno ancora sullo stomaco. E vuole cancellare quel ricordo con una vittoria. Contrariamente a quello che si pensava, potrebbe non esserci De Laurentiis: il problema è legato agli orari dell’aeroporto di Ciampino che gli impedirebbero di arrivare a Roma presto lunedì mattina. Deciderà in mattinata. Ma anche nelle ultime ore ci sono stati degli scambi di messaggi tra il presidente con Gattuso e Giuntoli per avere aggiornamenti sulle condizioni di Lozano, Osimhen e così via. Gattuso ha mostrato alla sua squadra tutta la sua voglia. È convinto che con il Milan verrà fuori una buona prestazione. Ha lavorato per la prima volta da ottobre secondo la settimana tipo al contrario dei rossoneri che invece sono reduci dall’andata degli ottavi di Europa League a Manchester. Insomma, è un bivio della verità anche sotto questo aspetto: perché si può capire finalmente se non giocare durante la settimana è un vantaggio oppure no. Non c’è bisogno di attendere i posteri, per avere l’ardua sentenza. Basta il 90′ di Milan-Napoli.