(Italiano) Scuffiata di Buffon, la pallanuoto risponde: la polemica è virale


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«Se il calcio con il Var dovesse diventare come la pallanuoto, Gigi Buffon è già pronto!!!». Dibattito in corso, opinioni diverse e contrastanti, umori dissimili, pareri discordanti. Polemiche e dichiarazioni ad effetto post partita Genoa – Juventus ed ecco comparire sulla pagina Facebook del portiere del Posillipo Tommaso Negri l’immancabile selfie, questa volta con il numero uno della Nazionale azzurra, insieme al suo ex compagno di squadra Vincenzo Renzuto Iodice, approdato di recente allo Jug Dubrovnik per disputare la Champions League. Ottobre 2013, stadio San Paolo, Italia – Armenia. “Cuffia donata ad un collega di un altro sport più vincente di me. Si trattò di un’occasione per conversare con Buffon, persona piacevole e simpatica” racconta l’estremo difensore rossoverde alla sua undicesima stagione all’ombra del Vesuvio.

«Pensavo che venisse usato solo per i casi eclatanti. Si sta facendo un uso spropositato e sbagliato. Sembra di giocare a pallanuoto: non tutti i contatti sono da rigore». Negri ritorna sulle parole espresse dal campione del mondo 2006, riferendosi al Video assistant referees. «In molti si sono arrabbiati per questo paragone. Penso si trattasse di una battuta l’accostamento con la waterpolo, dove il rigore ha un peso minore che nel calcio. Con il Var si arriverà ad un numero maggiore di penalty, depotenziando il tiro dagli undici metri e rendendolo meno eclatante. Chiaramente verranno punite più situazioni». Avanza la tecnologia sul manto erboso, il gioco verrà interrotto maggiormente, verranno analizzate tante situazioni che prima sfuggivano. «Riscontro gli arbitri in difficoltà. Siamo in fase di studio e rodaggio con la moviola in campo. Possono esserci sicuramente dei vantaggi. Non mancheranno casi dubbi e il direttore di gara potrà avvalersi dell’ausilio televisivo. Bisogna però lasciar correre in alcune circostanze e responsabilizzare i fischietti. L’errore umano ci può stare», chiarisce il goalkeeper dell’acqua clorata. «Prematuro far esordire e sperimentare il Var senza provarlo prima in categorie minori. Con il tempo andrà a pieno regime e limiterà gli errori, aumentando la dipendenza tecnologica e riducendo le scelte umane».

Sul tema in questione interviene Sandro Campagna, commissario tecnico del Settebello, tifoso bianconero. «Ho letto le dichiarazioni di Gigi Buffon e visto la sua intervista. Credo si riferisse al fatto che, se ad ogni contatto in area, si interpella il Var e si dà il rigore, si rischia di darne parecchi in una partita e nell’intera stagione. Il punteggio finirebbe come quello della pallanuoto (6-2; 7-5…..)». Molto dipende dall’applicazione pratica. “Bisogna stare attenti all’utilizzo del Var, perché nel calcio ogni contatto non significa necessariamente rigore, altrimenti in area ce ne sarebbero una marea. Condivido un uso parsimonioso e il paragone con la pallanuoto: i nostri punteggi sono alti. Una partita di calcio che finisce 7-4 non è detto che sia un bel match”.

Da Napoli non manca il contributo di Paride Saccoia, capitano del Posillipo, sostenitore di Hamsik e compagni. «Il calcio cambierà con il Var, strumento innovativo e rivoluzionario, che permetterà di fare chiarezza. Non bisogna nascondersi dietro il dito. A beneficiarne potrebbe essere proprio il team di Sarri, che contro le cosiddette piccole soffre nello sbloccare il risultato, in quanto si chiudono e alzano barricate da muraglia cinese. Notevoli gli interessi in ballo. Si frammenterà il gioco ma concordo con l’introduzione del Var, visto il precedente del basket in NBA. Soltanto a fine campionato vedremo se la Juve vincerà lo scudetto e quanti rigori le assegneranno. Forza Napoli sempre».

Infine l’autorevole punto di vista del fischietto internazionale Filippo Massimo Gomez. «Ben vengano le novità tecnologiche senza però interferire con la bravura, sensibilità e personalità dell’arbitro. Uso sapiente del Var non in tutte le situazioni. Chi dirige valuta in base ad esperienze e conoscenze maturate e rende fluido il gioco. Intervalli minimi nella pallanuoto rispetto al calcio, in un ambiente acquatico che offre una resistenza maggiore dell’aria. Caro Gigi noi della pallanuoto non siamo il calcio, non pretendiamo né vogliamo esserlo. Guardiamo con umiltà ad altri sport per trarne il buono e adattarlo al nostro». In video veritas? Ai contemporanei (e non ai posteri) l’ardua sentenza.  

From: Il Mattino.

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