La canzone partigiana per eccellenza scatena il solito sfogatoio. Nella cena di squadra di ieri sera, ecco il rito di iniziazione dell’albanese Elseid Hysaj, che sale sulla sedia, apre il cellulare per lo spartito e canta “Bella ciao”. Video innocentemente immortalato e ricondiviso sui social, non lo avesse mai fatto. Fra i commenti si scatena il panico: «Devi romperti tutto subito. Ma le sai le origini del nostro club o sei di Livorno? Come sei venuto, te ne puoi andare dalla Lazio», è il tono e il concetto di più di un laziale irritato.
Tutte le radio e i siti rimuovono la story, così come ogni compagno di squadra, ma tanti sostenitori vogliono stargli vicino e oggi lo difendono, gridando allo scandalo: «Non sono sinonimi, Lazio e fascismo. Fuori la politica dal calcio». Anche perché il terzino aveva intonato il ritornello ispirandosi alla famosa serie cult “La casa di carta” ed è stato addirittura costretto a spiegarlo.
Ecco il piccolo Messi
Intanto domani mattina visite mediche per un nuovo giocatore della Lazio. Finalmente ecco il baby talento Luka Romero, appena svincolatosi dal Maiorca. Classe 2004, il giocatore è passato alla storia per aver esordito in Liga a soli 15 anni e 219 giorni. Nato in Messico, ma argentino con passaporto spagnolo, Romero è un centrocampista offensivo che può agire da trequartista, esterno o seconda punta. L’enfant prodige era finito di radar di mezza Europa, figlio di Diego Romero, ex calciatore che ha trascorso quasi tutta la sua carriera in Sud America, fatta eccezione per una parentesi in Slovenia.
Il ragazzo è stato spesso paragonato a Lionel Messi e in Spagna non si fa che parlare un gran bene di lui. È esploso nel settore giovanile iberico (230 gol in 108 partite), è stato soffiato sopratutto all’ultimo assalto del Borussia Dortmund.