Chi ha abituato a farsi attendere, alla fine deve anche imparare ad aspettare. Milik scalpita, è pronto a salpare, guarda all’orizzonte della nuova stagione e qualche dubbio comincia a prenderlo. Ma, prima di dare vento alle vele, si volta indietro. «Il mio infortunio è alle spalle, sono pronto al 100 per cento. Dipende solo dall’allenatore se vuole darmi o meno una possibilità». Lo dice riferendosi al ct della Polonia, Nawalka. Ma è una frase che può avere come destinatario tranquillamente anche Sarri. L’altra sera, con la sua nazionale, ha giocato poco meno di mezz’ora, prendendo il posto di Blaszczykowski e un po’ ci è rimasto male.
D’altronde, Milik nonostante i suoi 23 anni, è stato titolare per ben 25 volte su 26 gare giocate dalla sua Polonia negli ultimi tre anni. Insomma, una pedina fondamentale prima di quell’infortunio nei minuti finali del primo tempo con la Danimarca. Un anno dopo, sempre contro la Danimarca, ha capito che deve ancora avere pazienza, che certe gerarchie sono cambiate anche nella Polonia. Certo, deve aver fatto ancor più male ad Arek giocare poco e vedere la sua nazionale precipitare in un burrone. «Loro hanno giocato a calcio, noi solo di forza. Questo è stato l’errore più grande. Ci hanno umiliati», ha spiegato. È ancora primo nel girone e il sogno del Mondiale è ancora intatto, nonostante la dolorosa disfatta. Ma domani sera c’è il Kazakistan e Milik spera di tornare ad essere uno degli undici titolari, cosa che non avviene dall’8 ottobre del 2016. Magari al fianco di Robert Lewandowski.
Milik sa bene che non sarà una stagione semplice. Nel Napoli lo attende il dualismo con Mertens e Sarri si sa che al momento strizza l’occhio al belga. Questione di numeri: come si fa a togliere il mattatore della passata stagione? I giornalisti polacchi glielo hanno chiesto, l’altra sera in Danimarca. Pensano che non giochi più titolare, nel Napoli e nella Polonia, per causa di quella rottura del crociato. «No, sto bene. Non ho più problemi di alcun tipo». Ha svolto per intero la preparazione a Dimaro. Senza intoppi. Sarri lo ha fatto giocare titolare solo con il Verona -e al Bentegodi ha segnato- poi lo ha schierato nel finale della gara di andata con il Nizza, dove ha divorato un gol incredibile. Sia a Nizza che con l’Atalanta non è sceso neanche un minuto e questo deve aver messo un po’ in allerta Milik. In più la Polonia gli ha riservato un’altra panchina. Cosa che forse non aveva del tutto previsto.
Non sarà facile tornare titolare nel Napoli di Sarri. Più facile riuscirci nella Polonia: la colpa non è l’infortunio, ma il fatto che il gioco degli azzurri, con la sua assenza, è profondamente mutato. Perché un conto è attaccare con una punta centrale di 169 cm, un altro con una di 186 cm. Milik è il prototipo del centravanti moderno con potenzialità tecniche pressoché illimitate: senza Arek il Napoli ha scoperto l’imprevedibilità a cui Sarri non rinuncerà assai facilmente.
Milik si è ben inserito a Napoli: lo ha seguito la sua fidanzata Jessica che da modella esemplare posta spesso foto el suo fisico mozzafiato su Instagram.
From: Il Mattino.