(Italiano) La cura di Sarri per Insigne contro le delusioni in Nazionale


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Gli è bastato poco per ritrovare il buonumore, il ritorno a casa Napoli ha cancellato le sensazioni negative accumulate nei giorni trascorsi con l’Italia e le due prestazioni sotto tono con Spagna e Israele. Il sorriso dei compagni, gli scherzi con Mertens, le battute con gli altri compagni e soprattutto il divertimento durante gli allenamenti. Già, perché è questo il vero marchio di fabbrica di Sarri: un gioco che trascina tutti i protagonisti anche nelle esercitazioni di metà settimana e soprattutto nelle partitine.

Insigne nel Napoli di Sarri è un trascinatore, gioca nel ruolo che predilige e nel sistema che ne esalta le qualità tecniche: esterno sinistro del tridente d’attacco, sempre nel vivo della manovra, intesa perfetta nell’asse con Ghoulam e Hamsik. Tagli verso il centro, uno contro uno, scambi nello stretto con Mertens, cambi gioco per Callejon: tutto fatto con semplicità e in maniera automatica, praticamente ad occhi chiusi. Tutto più laborioso nello schema di Ventura che prevede le due punte centrali (Belotti e Immobile) e il suo impiego in una posizione di campo molto più bassa.

Tornato giù di corda a Castel Volturno ci ha messo un attimo a ricaricarsi, ovviamente rimandando l’appuntamento con la Nazionale azzurra a ottobre e al playoff di novembre per raggiungere il Mondiale in Russia. Insigne è caparbio e sa che avrà altre chance per potersi mettere in luce con l’Italia: il modo migliore per ritrovare la carica è ricominciare a mille con il Napoli. Si riparte da Bologna, trasferta trionfale l’anno scorso, un 7-1 da record. Partecipò al festival del gol, suo il secondo sigillo in contropiede su invito perfetto di Callejon: Lorenzo attese l’uscita di Mirante e lo beffò sul primo palo. Al Dall’Ara insegue il primo gol in campionato: una sola rete finora messa a segno dall’attaccante napoletano, quella del 2-0 a Nizza nel ritorno dei playoff di Champions.

Insigne è un top player del Napoli, uno di quelli che non si ferma mai tra squadra di club e nazionale: insostituibile per Sarri che l’anno scorso lo lasciò in panchina per l’ultima volta a Crotone il 24 ottobre, poi da quella partita il tecnico toscano lo ha sempre schierato titolare. Non solo tecnica ma anche fluidità di corsa per garantire equilibrio alla formazione: il Napoli è sempre di più il suo mondo, ha guadagnato posizioni partita dopo partita, momento dopo momento, e ora è uno dei leader della squadra di Sarri.

Lontane le critiche per le prestazioni deludenti con l’Italia e le chiacchiere per la maglia numero 10 che ha indossato nelle due partite degli azzurri di Ventura contro Spagna e Israele. A Bologna rimetterà la maglia 24 del Napoli, il suo numero fortunato, scelto perché è la data di nascita di sua moglie Jenny. Gli ha fatto bene anche il ritorno in famiglia, l’abbraccio a Frattamaggiore ai piccoli Carmine e Christian. E ora non vede l’ora di tornare in campo: domani al Dall’Ara contro il Bologna c’è la possibilità di centrare la decima vittoria consecutiva tra campionato e Champions (comprese quelle dello scorso campionato) e soprattutto di confermarsi in testa alla classifica.

Le due facce di Lorenzo, pochi sorrisi con la maglia dell’Italia nel doppio impegno per le qualificazioni mondiali in Russia, tanti invece con quella azzurra del Napoli. Sempre protagonista nelle prime quattro vittorie degli azzurri di Sarri, tra i migliori in campo dall’esordio di Verona al match del San Paolo contro l’Atalanta passando per le due partite contro il Nizza. Una partenza a tutto gas, subito decisivo e nel clima giusto: questo è l’anno del sogno scudetto, quello che Lorenzo vuole coronare dopo averne raggiunti tanti altri dall’esordio con la squadra della sua città al primo gol, dalla prima convocazione nell’Italia, ai Mondiali e agli Europei. Ora insegue quello più grande, il tricolore.
 

From: Il Mattino.

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