Inviato a Dimaro Folgarida
Un grande salto. Sulla panchina della Slovacchia. Il colpo grosso è firmato da Francesco Calzona, l’ex vice di Maurizio Sarri ed Eusebio Di Francesco e nell’ultima stagione nello staff di Luciano Spalletti. È stato un nome suggerito da Marek Hamsik, a cui la federazione si è rivolta dopo la decisione di Marekiaro di lasciare la nazionale. E allora Hamsik non ha avuto dubbi: «Prendiamo lui, insegna calcio come pochi, è l’uomo giusto per la rinascita del nostro movimento, ha creato Mertens falso nove, è stato fondamentale nel Napoli che ha sfiorato lo scudetto e si applica in allenamento come pochi ho visto fare in Italia».
Ieri Calzona ha salutato la squadra e ha risolto il contratto che lo legava al club azzurro per un altro anno. Una trattativa iniziata quindici giorni fa e si è conclusa pochi giorni fa: diventare il ct della Slovacchia. Jan Kováik il presidente della Federazione ha fatto numerosi colloqui prima della scelta, poi il blitz ad Arezzo è stato decisivo: impossibile dire di no. Accordo fino all’Europeo di Germania 2024 ma in caso di qualificazione il rinnovo scatterà in automatico fino al Mondiale americano del 2026 L’esordio in Nations League contro Kvaratskhelia e la sua Georgia. Calabrese, 53 anni, vince il master a Coverciano con la tesi allenare la linea difensiva a 4 con orientamento sulla palla. Calzona va ad allungare la lista degli italiani che diventano ct: Reja (Albania), Rossi (Ungheria), De Biasi (Azerbaijan), Moriero (Maldive). Intanto è entrato a far parte dello staff tecnico Salvatore Russo, salernitano, dall’89 nella Primavera del Napoli ma poi in prestito all’Andria e all’Ischia.