Straripante il Napoli, immediata la risposta a Milan e Inter, le squadre che lo hanno preceduto in classifica nello scorso campionato. Cinque gol a Verona, con lo show di Kvaratskhelia, autore di una rete e un assist, oltre che di giocate di alto livello. E poi il tocco di Osimhen, che ha replicato con quel colpo di destro allo scadere del primo tempo agli ululati razzisti degli imbecilli della curva gialloblù.
Certo, ci sono le ombre della difesa perché i gol presi da Lasagna ed Henry hanno ricordato le distrazioni fatali viste nell’area azzurra nei precedenti campionati, costate punti preziosi. Il Napoli non può essere brillante ed efficace in attacco (questi i numeri del Bentegodi: 25 tiri, dei quali 8 nello specchio della porta, e 67 per cento di possesso palla) e talvolta scoordinato in difesa perché questo rischia di condizionare il cammino della squadra in cui si è confermata la qualità di Kim e anche Kwara e – va sottolineato – anche quella degli azzurri che hanno fatto parte del gruppo nella scorsa stagione.
Osimhen ha segnato subito: c’è tempo e modo per fare di più, migliorando la finalizzazione. Lobotka è stato il padrone del campo, firmando uno splendo gol. Si è finalmente visto giocare con maggiore convinzione Zielinski, che era sparito nel girone di ritorno dello scorso campionato ed era stato per un po’ sul mercato. E anche Politano, schierato nel finale, si è iscritto nell’elenco dei marcatori, lui che prima del ritiro a Dimaro aveva sollecitato il procuratore Giuffredi a chiedere la cessione. Poi ha chiarito con Spalletti ed è stato un bene per il Napoli che con questi cinque gol si augura di aver spazzato via la cappa di pessimismo che lo accompagna dallo scorso aprile, quando si interruppe la rincorsa scudetto e in una parte della tifoseria scese il gelo, ancor più evidente dopo le cessioni dei big.
La prima risposta dal campo è stata incoraggiante e non ha sorpreso Spalletti, che nel prepartita aveva dichiarato: «Siamo prontissimi per il Verona». Una squadra debole, con l’allenatore Cioffi già a rischio, e i due gol subiti devono essere, più che un campanello d’allarme, un dato su cui riflettere affinché il difetto sia eliminato. E adesso l’attesa, ancor più per il debutto contro il Monza al Maradona, è per le ultime operazioni di mercato. Due o tre elementi – dipende dall’esito delle trattative per Raspadori e il centrocampista – per completare la rosa, che ha le motivazioni e le qualità per superare le illustri partenze – se n’è parlato fin troppo, adesso è cominciata un’altra storia – e confermarsi al vertice della classifica.