Non vuole vedere tracce di rilassatezza, di appagamento, di distrazione. Tiene il Napoli sulla corda, non dà indizi di formazione, alterna tutti gli uomini nell’allenamento del mattino e a Raspadori lo schiera in tre ruoli differenti: solo Meret ha la certezza di essere titolare. Per lui, al momento, il turnover è una cosa che non gli riguarda. E poi anche Di Lorenzo pare essere sicuro di un posto: non è un caso che abbia come soprannome «highlander». Lo scorso anno se non era per l’infortunio non si sarebbe fermato neppure sotto tortura. Lo Spezia è la squadra della gioventù di Spalletti, di quando nello stadio vicino l’Arsenale militare inseguiva il suo sogno. Con lo Spezia ha affrontato il Napoli di Maradona ed è evidente che per Spalletti non è una gara come le altre. Non è ancora preoccupato per le fatiche dei suoi anche se i ritmi di questo inizio stagione non sono di poco conto e si sta organizzando per cambiare di volta in volta uno o due giocatori per reparto in modo da preservare energie e equilibri in questo mini rush prima della sosta. Anche se poi, probabilmente, Lobotka fa storia a sé. Nel senso che in questo 4-3-3, in attesa del recupero di Demme (torna dopo la sosta) sarà quello a cui chiedere di stringere i denti anche con i Rangers e con il Milan. È il solo azzurro a non avere un replicante, unico regista della rosa. Il Napoli è convinto che martedì si giochi a Glasgow nonostante il lutto per la morte della regina Elisabetta nel Regno Unito. Dunque, c’è lo Spezia e poi la Champions. E dopo il big match di San Siro, con il Milan. Intanto, poiché Osimhen non è mai banale quando si fa male, ecco che il dolorino diventa una lesione di secondo grado del bicipite femorale destro. Tradotto: tra i 30 e 40 giorni di stop. Il nigeriano non aveva capito nulla del suo problema, ancora ieri era lì rilassato a rassicurare tutti: l’attaccante parlava come un paziente sicuro di poter convivere col proprio malanno. Ulteriori accertamenti effettuati dal dottor Canonico hanno però smontato la teoria. Ora è atteso da riposo assoluto e riabilitazione. Se tutto va bene può tornare per la gara con l’Ajax del Maradona, il 12 ottobre. Magari può andare in panchina con la Cremonese. Di sicuro, rinuncia alla convocazione con la nazionale. In ogni caso, una specie di maledizione: ogni suo infortunio, si porta indietro degli stop mai banali.
Con il Liverpool, Spalletti ha optato per Simeone ma la partita di oggi pomeriggio è l’esatto opposto tattico della gara con i Reds: lo Spezia alzerà una muraglia. Chi al suo posto? Ancora Simeone, il bomber dei 17 gol con il Verona o Raspadori, mister 35 milioni di euro. Non è neppure escluso che possano giocare entrambi, con la soluzione di piazzare Kvara in panchina. Ma alla fine il rischio è di rivoluzionare troppo la squadra, proprio come con il Lecce. E Spalletti non vuole farlo. Gli bruciano – e non poco – le critiche per il turnover con i pugliesi. Dunque, il georgiano è stato in campo 55 minuti con il Liverpool e quindi la sensazione è che possa partire dall’inizio, con Raspadori che potrebbe essere schierato prima punta, come tante volte fatto al Sassuolo da Alessio Dionisi dove pure ha giocato trequartista e ala sinistra. E seconda punta. In ogni caso, mister 35 milioni sarà in campo: è il pezzo forte del mercato azzurro, tocca a lui. E il tridente sarà completato da Lozano a destra e Kvara a sinistra. E poi? Elmas farà riposare uno tra Zielinski ed Anguissa, probabilmente il polacco. Ovvio, c’è la tentazione di gettare nella mischia Ndombele che in una mediana a tre potrebbe sentirsi meno sbandato. Ma anche qui, sembrano troppi due cambi a centrocampo, proprio alla luce di non dover poi cambiare troppo. In difesa, Ostigard scalpita e potrebbe arrivare la prima panchina di Kim. Occhio, perché Juan Jesus sta assai bene ma chissà se poi davvero Spalletti cambi due centrali su due. A sinistra ballottaggio Olivera con Mario Rui. Un po’ di pensieri ce li ha, Spalletti. Che riporta la squadra in ritiro a Pozzuoli dopo la parentesi di libertà la notte prima del Liverpool. D’altronde, facile mantenere la concentrazione prima della sfida ai vice campioni d’Europa, un’altra cosa quando si affronta lo Spezia (con tutto il rispetto).