(Italiano) Napoli-Benevento, le pagelle: due assist per Ghoulam, Callejon è sublime


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s.v. REINA
Oh, Pepereina, tu che m’hai preso il gol, come avrebbe cantato Claudio Villa a Kharkiv, gettando nello sconforto i tuoi fan del club “Yolanda e Pepe”, riscatta la pagella ingrata che c’è in noi. Niente da fare. Il Benevento non tira mai in porta. Quattro conclusioni fuori. Appena una uscita di piede fuori area nel finale, tanto per toccare il pallone. Avevamo un voto magnifico di riscatto. Alla prossima.
 
6,5 HYSAJ
In confusione dietro quel cane di san Bernard dello Shakhtar, si riscatta confortato dal sole del pomeriggio al San Paolo. Lazaar si vede e non si vede, alla distanza scompare. Prestazione difensiva ridotta al minimo e grandi galoppate fino allo sprint del 79’ quando aggira Di Chiara e mira la porta: vola Belec a deviare in angolo. Si stava divertendo da matti con le sovrapposizioni a Callejon.
 
6,5 ALBIOL
Partita tranquilla, attaccanti beneventani  non se ne vedono all’orizzonte, qualche anticipo su Armenteros, mentre l’altra punta (Coda) tocca a Koulibaly. Gara di sobria eleganza. E’ stato come giocare in allenamento, meglio ancora. Nessun problema, nessun fastidio. Col Benevento tutto dietro, gioca alto senza il rischio di ripartenze sannite. Possibile che a fine gara non abbia avuto bisogno della doccia.
 
7 KOULIBALY
Sghembo e in affanno in Ucraina, attorcigliandosi contro Marlos Brando, riprende il suo aplomb di dominatore ammansendo Coda che resta sovrastato dalla sua ombra, dalla fisicità e dalla voglia del senegalese di non concedere nulla, solo due conclusioni fuori bersaglio, innocue già in partenza. All’attaccante toglie il terreno sotto i piedi e, nel gioco aereo, c’è solo il pericolo che Coda stramazzi.
 
7 GHOULAM
Il Corsiere della Sera a Kharkiv, l’unico azzurro a correre nel primo tempo disastroso contro lo Shakhtar, riprende il suo tran tran sulla corsia senza spremersi molto. Non trova opposizione. Il difensore Lombardi, schierato per intralciarne le discese, lo aspetta e lui lo salta. Si concede un doppio assist (per il secondo e il quarto gol azzurro). Mette un corner tagliato sotto la traversa di Belec che salva.
 
7 ALLAN
Torna Radames. Vieni o guerrier, vieni a gioir con noi (lo celebrerebbe Giuseppe Verdi). Non c’è bisogno di lottare. Però entra in partita come una furia. Punta la porta di Belec, scambia con Mertens che tira, il portiere respinge e lui insacca da attaccante aggiunto. Sono passati tre minuti e il Napoli vola. In scioltezza i recuperi difensivi. Esce al 74’.
 
6,5 JORGINHO
Assente a Kharkiv. Passata è la tempesta, odo Jorginho far festa e la squadra, tornata in su la via, ripete il suo gioco, ecco il sereno. Schermato qualche volta da Coda o da Armenteros, trova la posizione per giocare la palla liberamente. Tocchi e tocchetti, lanci filanti rasoterra, in scioltezza i contrasti, tutto nella pura normalità.
 
6,5 HAMSIK
O capitano, mio capitano, risorgi, odi le campane. Gli giriamo i versi di Walt Whitman in questa partita in cui non viene sostituito. Ecco la notizia. Non trova una grande opposizione e gioca con la leggerezza dei bei tempi. Scambi veloci e tornano i “triangoli” a sinistra. Cerca il gol. Spettacolare il gran tuffo di testa neutralizzato da Belec.
 
7 CALLEJON
Andantino amoroso. Secondo gol in campionato per il 4-0 inserendosi nel cuore dell’area sul traversone basso di Ghoulam. Non trova in Di Chiara un difensore arcigno e gioca con piacere sublime, spesso accentrandosi. E’ una partita da gita fuori porta (però lui la porta la vede). Resta in campo 67 minuti per cedere gloria finale a Ounas.
 
7,5 MERTENS
L’angelo sterminatore, il piccolo Vesuvio, Dinamite Dries. Tre gol (due su rigore) e l’assist della prima rete. Ha una voglia matta di giocare e non vuole più “assaggiare” la panchina. Non cede ad Hamsik la battuta del secondo penalty come vorrebbe Sarri. Insaziabile. Il Napoli è mio e lo gestisco io. Lo stuzzica la classifica dei cannonieri.
 
7,5 INSIGNE
Sono Venuti e se ne sono andati. Lorenzo contro Lorenzo, un derby onomastico sulla fascia sinistra. Primo gol in campionato per il raddoppio dopo avere aggirato Chibsah (un giro di giostra). E lancia Mertens per la terza segnatura. Gara giocata con grande intensità da esterno, da mezz’ala, sempre nel vivo del gioco. Lascia il campo a Giaccherini (58’).
 
6 GIACCHERINI
Entra al posto di Insigne (58’) in una partita comoda, senza affanni. Si muove molto cominciando con un colpo di tacco per Hamsik. Smania, vuole segnare. La difesa del Benevento si affolla sul suo lato e gli riesce difficile passare, bloccato da Letizia. Ma sono numerosi gli spunti a sinistra, scambiando con Ghoulam. Un tiro rimpallato.
 
6 OUNAS
Al posto di Callejon dal 67’, com’è giusto, col Napoli avanti di cinque gol. Subito, di slancio, ruba palla a Di Chiara che però recupera in area. Si inserisce bene, va due volte al tiro. E’ svelto con buona padronanza del pallone. Sa cavarsela fra molti avversari. Lotta e sguscia. Subisce fallo da Letizia ed è il secondo rigore. Grande rincalzo.
 
6 ROG
Eccolo nel finale quando sostituisce Allan (74’) che esce malvolentieri. Ma bisogna far giocare tutta la “rosa”. E’ una partita piacevole, non c’è bisogno di grinta e il marine croato si adatta con tocchi leggeri, subito una palla per Ounas. Cerca il tiro dal limite, ribattuto da Coda (!). Gioca in scioltezza come tutto il Napoli decisamente superiore.
 
7 SARRI
In Ucraina, Bruno Pesaola avrebbe detto: “Ci hanno rubato la idea”. Lo Shakhtar, prendendo subito il pallino del gioco, ha fatto la partita d’attacco che voleva fare il Napoli. Si torna a casa e ricomincia con la formazione che sfida la Juve per lo scudetto (in Champions i migliori non saranno spremuti). Insomma, ecco i titolarissimi che gli regalano, contro un avversario morbido, una gara di bellezza e possesso-palla enorme (72 per cento), 19 conclusioni (14 nello specchio). Squadra in grande salute. E sono già 15 i gol, migliore attacco del campionato. Avversario leggero, comunque porta imbattuta per la quarta volta in stagione. Fa le sostituzioni giuste, dettate non da esigenze tattiche ma per far ruotare la “rosa”. Hamsik è il suo pupillo, lo lascia in campo per 90’ (Marek migliora), vorrebbe che Mertens gli lasciasse tirare il secondo rigore. Ma Dries non ci sta.

From: Il Mattino.

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