Da sette gare il capitano non segna e in occasione dei due rigori contro il Benevento il San Paolo lo ha invocato testimoniando un affetto unico
NAPOLI – Capitano mio capitano: Marek Hamsik, un fratello in difficoltà. L’idolo sottotono e senza gol come non gli era mai accaduto da quando è azzurra la sua vita: sette partite e nessuna gioia. Un inedito. Una novità amara e la maledizione di Diego: da quando è a due reti appena dal record di Maradona, 115 a 113, la spina è saltata. La costante, però, è che Napoli è con lui. Tremendamente al suo fianco: primo rigore e tutto lo stadio lo invoca. “Marek-Marek”. Secondo rigore e la scena si ripete, con il valore aggiunto di Sarri: sì, anche lui avrebbe voluto sbloccarlo. E invece, sarà per la prossima: tutto passae cambia. Non l’amore della sua gente, però: quello mai. Il Napoli gioca a tennis con il Benevento, l’ironia sul web
MIO CAPITANO – E allora, la domenica delle conferme: ancora in campo, e questa volta per tutta la partita, e ancora idolo indiscusso del popolo. Una sola voce, un solo battito: non ce n’è per nessuno, quando in copertina c’è il capitano. Inutile provare e negare: Napoli ama Hamsik alla follia. Incondizionatamente. E se la forma non è delle migliori, cosa fisiologica, e il gol non vuole proprio arrivare, beh, ci pensa la gente a suggerire il modo: fategli tirare il rigore. Almeno uno: proprio così, l’appello è stato chiaro e tondo. Perché Marek ha bisogno di sbloccarsi e la sua gente farebbe di tutto pur di aiutarlo.
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From: Corriere Dello Sport.