Per la vendita dei diritti televisivi internazionali della serie A, coppa Italia e Supercoppa per il triennio 2018-2021 si va a trattativa privata con ciascuno dei 30 operatori che hanno presentato 95 offerte in totale. Questa la decisione al termine dell’assemblea di Lega ieri pomeriggio a Milano, alla quale hanno partecipato i venti club di A. «Siamo in un trend positivo. Abbiamo ricevuto offerte globali, per macro aree e per singoli paesi. Messe insieme sono notevoli, a dispetto di qualcuno che pensava fossimo un Paese non appetibile» ha detto Tavecchio, il presidente della Figc, e ha aggiunto: «Abbiamo incaricato quindi il direttore generale Brunelli e l’avvocato Nicoletti di avviare a Londra una trattativa per migliorare alcuni passaggi dell’attuale offerta».
Una decisione bocciata da De Laurentiis che è andato all’attacco con un comunicato a sua firma sul sito del club azzurro. «Avrei preferito che due presidenti andassero a negoziare i diritti televisivi per l’estero con la presenza di Infront come advisor e non come negoziatore. Invece sono stati scelti l’avvocato Paolo Nicoletti (commissario della Lega Calcio) e Marco Brunelli (direttore generale Lega Calcio). Nulla in contrario per Nicoletti che stimo professionalmente. Invece trovo completamente inadeguata la figura di Brunelli».
L’attacco a Infront. De Laurentiis aveva cominciato già la giornata all’attacco da Los Angeles, un attacco a tutto campo al mondo del calcio il primo riservato a Infront in un’intervista a Radio 24. «Infront porta soldi? Non è vero. Dice delle bugie, bugie che vanno bene alle piccole società di calcio ma non vanno bene a quelle che vorrebbero un calcio competitivo. Gli spagnoli hanno un amministratore delegato che la vede lunga, il quale in tre anni ha risanato il calcio in Spagna. Se loro per l’estero prendono 700 milioni non si capisce perché noi dobbiamo accontentarci di 300-400 milioni. Se De Siervo (l’amministratore delegato di Infront, ndr) non è capace di guidare una Ferrari e invece di una Ferrari vuole dimostrare che ha una Fiat, ha sbagliato casa».
Lo scontro con Tavecchio. Lo scontro si è allargato a Tavecchio: duro il botta e risposta tra De Laurentiis e il presidente della Figc. Scontro che dai diritti tv per l’estero si è spostato sul numero delle squadre di serie A. «Il sistema calcio non è in crisi, sono in crisi gli uomini che conducono, non si sa per quale motivo, le danze del calcio. Quello di serie A, che è un’industria, lo conducono ancora con quella mentalità vecchia di 20-30 anni che non paga più perché l’Europa è cambiata. Nel 1986 in serie A eravamo 16 squadre, ora siamo in 20. Se fossimo ancora 16 con una sola retrocessione, saremmo tutti più felici e competitivi. Questo è un problema che ho affrontato varie volte anche con il presidente Tavecchio il quale, però, deve mantenere il suo posto la sua poltrona e così ci sente e non ci sente e ci continua a dire che siamo noi della A a doverci imporre e allora lui che ci sta a fare?», l’affondo del presidente del Napoli. «A me dispiace che abbia la memoria un po’ corta. Sono anni che auspico la riduzione dei campionati, sono le loro assemblee che non li hanno approvati: è singolare addossare la responsabilità a chi l’ha proposto. Pensare di avere risultati come Spagna e Inghilterra, è coraggioso vista la partenza della Lega italiana. Tempistiche per i diritti? Entro il 31 ottobre si chiude l’operazione internazionale», la replica di Tavecchio.
I corni di Aurelio. Il presidente del Napoli ha anche parlato di altri temi tirando fuori tutta la sua scaramanzia di fronte all’argomento scudetto: gli azzurri dopo cinque giornate sono a punteggio pieno in testa alla classifica insieme alla Juventus. «A casa mia – dice – c’è una teca piena di corni che conservo gelosamente. Si dice che non bisogna farli vedere perché si scaricano, invece a me piace proprio caricarli dell’invidia altrui».
I complimenti a Mertens. La vittoria con la Lazio, mercoledì sera, se l’è gustata in televisione. E ha gioito per lo straordinario gol di Mertens. «Non me l’aspettavo – racconta a Radio 24 – ho visto che si girava e ho visto questa palla entrare e sono rimasto basito e incantato. Se gli farò un regalo? Ce lo ha già fatto lui a noi, sarebbe una cafonata dover rispondere al regalo».
From: Il Mattino.