Precedenza alla felicità. È tutta del Chievo, che dopo due sconfitte e otto gol incassati riesce a non perdere contro l’armata azzurra che resta in ogni caso invincibile in questo campionato. Mezzo scalpo, per i veronesi: un altro pezzo alla collezione di vittime pregiate dei poveri ma belli in maglia gialloblù. Ieri, a essere sinceri, neanche tanto belli. Ma contro un Napoli mai visto così brutto può bastare. Sarri ha tenuto la porta dello spogliatoio chiusa per un bel po’. Non gli è andata giù la frenata del Bentegodi che comunque consente al Napoli di allungare la striscia di imbattibilità: non perde lontano dal San Paolo dal 29 ottobre dello scorso anno (Juventus-Napoli 2-1). «Lì davanti non siamo stati brillanti», è la sua sentenza.
Sarri, solo questo?
«Le partite che ormai giocano contro di noi sono queste, se si eccettuano tre o quattro: solitamente siamo capaci di venirne a capo, con pazienza. Ma ieri col Chievo non era giornata, perché non siamo stati lucidi. Una cosa che non ci capita spesso ma che ogni tanto può accadere».
Quali le principali difficoltà incontrate al Bentegodi?
«Non è mai facile giocare quando attacchi e ti trovi otto giocatori che pensano solo a difendere e due linee negli ultimi metri. Bisognerebbe saltare l’uomo per poter fare la differenza ma nessuno è stato in grado di farlo. Abbiamo sfiorato il gol con Callejon e Insigne ma è chiaro che abbiamo costruito poco rispetto alle nostre abitudini».
Ha pesato contro il Chievo l’assenza di Ghoulam?
«Lui e Milik in una partita del genere avrebbero garantito soluzioni differenti perché sono giocatori assai fisici: Ghoulam poi mi manca anche in allenamento, figurarsi in partita. È cresciuto tanto, ora è tra i più forti esterni d’Europa. Chiaro che con lui c’è maggiore profondità, c’è più forza e un modo diverso di attaccare ma Mario Rui ha fatto una buona gara, tenendo conto che non giocava da maggio».
Ha avuto dei problemi nella ripresa?
«Sì, qualche dolore muscolare. Ha giocato poco negli ultimi cinque mesi e mezzo ed è normale che possa soffrire».
Sarri, la poca brillantezza è legata anche alla stanchezza secondo lei?
«Con il Manchester City siamo usciti distrutti fisicamente ma è normale che si sarebbe potuto pagarne le conseguenze col Chievo. Purtroppo il vero problema è che da tre mesi non ci alleniamo perché giochiamo ogni tre giorni. Ed è una cosa che ripeto da tanto tempo. L’ideale sarebbe tenere il gruppo assieme e di andare in campo tra sette giorni. Ma so che non è possibile perché ci sono le nazionali e in tanti andranno via».
A gennaio, a questo punto, si attende qualcosa dal mercato?
«De Laurentiis la conosce la situazione, la vede. E lui che farà le valutazioni in base a quello che vorrà ottenere dalla squadra. Io non so se ci saranno acquisti, mi adeguerò alle sue decisioni».
Inglese le è piaciuto?
«Dalla panchina dovevo pensare ad altro. Ma fare l’attaccante del Chievo ieri pomeriggio contro il Napoli non era semplice perché i palloni giocabili erano pochi, sporchi e difficili da controllare e da giocare».
Cosa serviva per conquistare la vittoria con il Chievo?
«Il guizzo individuale. Con un avversario così chiuso, solo quello poteva sbloccare la partita».
Non è stata una bella partita, è d’accordo?
«Sì. Se poi una squadra si permette di tenere a terra cinque giocatori e in cinque minuti si autorizza l’ingresso del medico, non si fa un bel servizio allo spettacolo. Loro hanno fatto quello che dovevano, ma c’è chi non doveva consentirlo. Non abbiamo certo pareggiato per questo motivo, però…».
Cosa salva della domenica di Verona?
«L’ottima prova tattica, siamo stati molto ordinati e non abbiamo concesso praticamente nulla al Chievo nonostante le loro potenzialità e le loro qualità. Un peccato questo pareggio, mi fa arrabbiare».
Una panchina più lunga l’avrebbe aiutata?
«Due anni fa avremmo perso una gara come questa, l’anno scorso in fondo ne abbiamo perse solo due. Io non ho rimpianti per la prova di ieri ma solo per il risultato: dobbiamo vincere anche le gare in cui non siamo brillanti».
Una prova assai deludente quella di Hamsik?
«Non è quello del girone di ritorno della passata stagione ma è in crescita. Non è stato lui il problema, sono stati i nostri tre attaccanti a fare fatica in quello che sanno fare meglio».
Squadra anche un po’ svuotata o no?
«No. Se fosse stato così avremmo visto un Napoli lungo settanta metri, invece eravamo corti e attenti, non abbiamo mai concesso nulla al Chievo. Credo che siamo mancati solo lì davanti, per il resto non posso lamentarmi di nulla».
From: Il Mattino.