(Italiano) Sei partite per metà scudetto: c’è il Napoli di Sarri in pole position


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Campione d’inverno. Non vale niente, statistiche a parte, ma
suona bene. «Non siamo mica in Argentina», disse
Maradona dopo aver tagliato per primo il giro di boa con il Napoli
nel campionato 89/90. Da quelle parti è un titolo vero, non
come da noi che è come carta che serve a imballare le uova.
Ironia della sorta, anche quest’anno il girone di andata, come
quello di cui parlava Dieguito (che poi conquistò anche
l’altra metà dello scudetto) si concludeva il 30
dicembre.

Campioni d’inverno, campioni di niente, ma intanto gli
avversari sono indietro ed è quello che conta. Ed è
quello che proverà a fare il Napoli di Sarri. E poco importa
che l’ultima volta, due anni fa, che il Napoli era primo alla
fine del girone di andata, poi non vinse lo scudetto. Il tecnico e
gli azzurri tocchino pure ferro, dunque. La volata è
iniziata. E molto passerà, che dubbio c’è per gli
scontri diretti. Le prime quattro si incrociano in tre
scontir-diretti e in tutte e tre le partite c’è di mezzo
la Juventus. La squadra di Allegri è quella che ha il
calendario più insidioso: perché affronta alla
15esima giornata il Napoli al San Paolo, la domenica dopo
l’Inter e all’antivigilia di Natale la Roma. Non male. Gli
altri match sono tutti molto semplici con Crotone, Bologna e
Verona.

È un girone straordinario, fino ad adesso, quello del
Napoli. Da imbattuto. E con una tabella di marcia che, calendario e
avversari alla mano, può davvero far sognare una piccola
fuga: tre gare al San Paolo e tre fuori casa (dove il Napoli non
perde da 13 mesi e ha conquistato 17 vittorie e tre pareggi). Si
parte dal Friuli che certo non hai regalato grosse gioie agli
azzurri: nelle ultime nove apparizioni sul campo dell’Udinese,
il Napoli ha vinto solo lo scorso anno (2-1 doppietta di Insigne),
poi ha rimediato soltanto 4 punti, frutto di altrettanti pareggi. E
ben 4 ko. Quindi, definire la Dacia Arena un campo tabù non
è un errore. Prudenza dunque.

From: Il Mattino.

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