(Italiano) Napoli, quanti danni ha fatto quella rete del Pipita Higuain


CONDIVIDI/SHARE

Sorry, this entry is only available in Italiano. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.

image

Con il pareggio del giorno prima senza reti tra Inter e Juventus, Napoli-Fiorentina era una di quelle partite da prendere a capate in bocca, scarpesate sul callo dell’alluce e morsi nei cianchi. Per varie ragioni. Innanzitutto, vincendola, gli azzurri avrebbero potuto riconquistare il primato seppur di misura sui nerazzurri in classifica e ristabilire lo status quo ante la venuta di Higuain a Fuorigrotta che a quanto pare ha fatto più danni di quella di Attila in Italia, Salvini a Castel Volturno e Donald Trump in Medio Oriente. In secondo luogo, dopo due sconfitte consecutive di cui una in Champions col Feyenoord e la consecutiva eliminazione dalla competizione più prestigiosa d’Europa, una bella vittoria in campionato serviva a dare una scossa all’ambiente e alla squadra, ammaccata dopo i vari infortuni e contagiata infine dalla uallera/pubalgia di Lorenzo Insigne. In ultimo, vincere con la Fiorentina significava essere riusciti almeno una volta a collocare il pallone alle spalle del portiere avversario in maniera bastante e sufficiente a integrare la fattispecie di un gol. E invece no, niente.

All’appuntamento con la storia, la classifica e la Fiorentina di Pioli il Napoli si è presentato pronto e carico come un track di Capodanno: tanto fumo, tanto rumore, tant burdell ma niente botta finale. E così la Fiorentina se n’è tornata a Fiesole con un punto prezioso mentre i sogni di gloria e di guarigione di Hamsik, Zielinski, Mertens e Callejon si infrangevano contro un irremovibile Sportiello. Intendiamoci, poteva andare peggio. Potevamo perdere e scendere direttamente ai Campi Elisi a fare le interviste post partita. Oppure Higuain poteva giocare momentaneamente anche nella Fiorentina e farci gol. Quel che è certo è che si poteva e doveva fare di più, non dico vincerla ma quantomeno segnare un gol e dimostrare di poter ingarrare di nuovo almeno una volta lo specchio della porta. E invece no, tanto rumore per nulla. E tuttavia, se la fortuna aiuta gli audaci, il pessimismo sicuramente corteggia i perdenti. E dunque bisogna necessariamente essere ottimisti, considerare il pareggio un passo avanti e guardare insomma il bicchiere mezzo pieno. Pure perché di questi tempi, già che lo teniamo il bicchiere è un fatto buono, no?
 

From: Il Mattino.

CONDIVIDI/SHARE