Brutto a tratti, sporco quando serve, cattivo in parte, ma soprattutto di misura. Il Napoli che s’è preso anche Crotone – nona vittoria in dieci trasferte di questo campionato – ha saputo fare suo il massimo risultato ma con uno sforzo minimo. Un assolo di Marek Hamsik, tanto è bastato agli azzurri per raggiungere i tre punti e per il titolo di campione d’inverno, che non va in bacheca ma resta pur sempre un traguardo importante al giro di boa di questo torneo.
È un Napoli incredibile, che ha chiuso un 2017 d’oro: 99 punti accumulati in totale, 96 se si considerano gli ultimi due gironi disputati, lo scorso di ritorno e quello d’andata del 2017-18 che s’è chiuso proprio in Calabria. Peccato che questi 96 punti, come confermato anche da Sarri nel post partita, siano stati «mischiati male», perché una cifra così rischia davvero di vederti trionfare alla fine dell’anno.
Alla Juventus, nell’ultima stagione, ne erano bastati 91 per vincere il tricolore, la stessa cifra raggiunta nel 2015-16, quando era stato proprio il Napoli a chiudere davanti a tutti a metà campionato per poi ritrovarsi a nove lunghezze dai bianconeri a fine anno. Se si esclude il 2013-14, stagione d’oro che si chiuse con i 102 punti conquistati dalla Juventus di Conte, quello dei 96 punti sarebbe un traguardo vincente nell’ultimo decennio, che consentirebbe a chiunque di vincere lo scudetto.
E il Napoli è pienamente in corsa con gli obiettivi: 48 punti nel girone d’andata sono il viatico migliore per poter arrivare a maggio con in tasca la chance concreta di potersi giocare il titolo.
Come se non bastassero i punti conquistati, poi, la squadra di Sarri è, ad oggi, l’unica big dei maggiori campionati europei imbattuta in trasferta nel 2017: 18 vittorie e 2 soli pareggi nell’anno che sta per concludersi.
L’ultima sconfitta? Neanche a dirlo, quella del 23 ottobre 2016 proprio contro la Juventus di Allegri.
Ha ragione Sarri a mantenere tutti coi piedi per terra, a ribadire che il titolo d’inverno fa bene solo alle statistiche e nulla regala a chi va in campo. Ma questo primato al giro di boa, il secondo in tre anni di gestione napoletana, non è roba a cui i palati napoletani siano abituati. E allora il toscano lasci gioire i tifosi azzurri, che oggi proveranno anche a «gufare» la Juventus impegnata a Verona ben consapevoli che nel 68,2% dei casi chi si ritrova davanti a metà stagione poi sorride anche alla fine, una percentuale che si alza ancor di più da quando la vittoria vale tre punti (69,57% delle volte, 16 occasioni su 23 campionati disputati).
L’eccezione la conosce bene il Napoli che nei quattro precedenti ha potuto esultare solo per il 50% dei casi: nell’anno del primo scudetto (1986-1987) ed ancora nella stagione 1989-90, quella del secondo trionfo tricolore. I ricordi di due stagioni fa e dei 36 gol di Gonzalo Higuain che non bastarono a finire davanti alla Juventus sono ancora vivi nella testa dei calciatori e dei tifosi. La sorte, però, forse deve ancora qualcosa a questo Napoli che all’anno che sta per chiudersi non ha da chiedere più nulla e si augura che il 2018 possa essere solo una specie di 2017 bis.
From: Il Mattino.